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Oltre 2mila cardiopatici sottoposti a screening a Sassari

Oltre 2mila cardiopatici sottoposti a screening a Sassari

In Aou la gestione dei pazienti con dislipidemie

SASSARI, 11 marzo 2025, 15:59

Redazione ANSA

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Oltre mille nuovi pazienti all'anno, a rischio di cardiopatia cronica, hanno migliorato la loro qualità di vita grazie a una gestione efficace da parte delle strutture mediche dell'Aou.

Ad oggi, il 90% dei pazienti seguiti nell'ambulatorio Dislipidemie ha raggiunto una riduzione delle Ldl (cosiddetto colestero cattivo) a valori inferiori a 55 mg/dL entro sei mesi dalla prima visita.
    E' il risultato ottenuto da parte della Cardiologia clinica e interventistica che, dal 2023, ha avviato uno screening sulle dislipidemie severe, attraverso il progetto Prevenzione secondaria ed ottimizzazione della gestione ambulatoriale dei pazienti affetti da cardiopatia cronica.

Ad essere "arruolati" sono stati pazienti di età compresa tra i 30 e 80 anni, dopo la dimissione per sindrome coronarica acuta con elevati valori di colesterolemia non controllabili con i trattamenti farmacologici tradizionali (statine ed Ezetimibe).
    La maggior parte di questi pazienti è risultata avere forme di ipercolesterolemia familiare. La popolazione della Sardegna, sia per le caratteristiche anagrafiche che per la particolare incidenza di diabete e ipercolesterolemia familiare, presenta noti fattori di rischio cardiovascolare. Fondamentale quindi un'azione di prevenzione secondaria, come quella portata avanti anche perché le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nella popolazione.
    Le dislipidemie rappresentano una condizione in cui i livelli di grassi nel sangue, fondamentali per il benessere del cuore, non sono in equilibrio. In pratica, questo problema può manifestarsi con un eccesso di colesterolo o trigliceridi, oppure con una carenza del cosiddetto "colesterolo buono" (HDL-C), situazione che favorisce la formazione di placche nelle arterie e può portare all'aterosclerosi. Si tratta di fattori di rischio che - assieme a ipertensione arteriosa, diabete, obesità, fumo, eccessivo consumo di alcol, sedentarietà e alimentazione ricca di grassi - possono causare cardiopatia cronica. "In Sardegna le dislipidemie hanno una particolare incidenza. Ecco perché le alterazioni del metabolismo dei lipidi - spiega il direttore della Cardiologia clinica e interventistica, Gavino Casu - rappresentano una sfida sanitaria non da poco. Le cause possono essere legate a una predisposizione genetica oppure ad abitudini di vita poco salutari, che richiedono trattamenti specifici di grande complessità".
   

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