"Sulla vertenza Glencore è
necessario che il Governo faccia chiarezza al più presto sugli
impegni assunti il 27 dicembre a Portovesme, convochi il
tavolo". E' quanto chiedono, in una nota congiunta, le
segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil
guidate da Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.
"Non è noto quali misure il Governo voglia mettere in campo
per risolvere il problema sui costi dell'energia. Questo
rappresenta l'elemento fondamentale per risolvere la vertenza,
in quanto senza avere chiarezza sulla riduzione dei costi
energetici riteniamo sia difficile trovare un eventuale nuovo
investitore, appare utile ricordare che nel corso del 2025 gli
indicatori evidenziano una ulteriore crescita del costo. Per
produrre una tonnellata di zinco in Italia - osservano i
sindacati - servono oltre 400 euro di energia; in Spagna, per lo
stesso quantitativo di zinco si spendono circa 100 euro di
energia; in Germania grazie alle compensazioni di Stato erogate
per fronteggiare l'emergenza delle attività energivore, per una
tonnellata di zinco si spendono circa 65 euro di energia. E'
chiaro che ci sia uno scompenso, l'asimmetria del prezzo
determina una delocalizzazione delle produzioni all'intero della
stessa Europa non creando le condizioni di competitività".
"Il Governo - proseguono Madeddu, Lai e Loi - deve chiarire
quale sia la società disposta ad investire nello stabilimento,
con quali risorse, con quali solidità economiche e con quali
progetti industriali considerato che nell'ultimo incontro il
ministro ha dichiarato che la produzione di piombo non era tra
gli obiettivi del potenziale player. Occorre essere pragmatici e
realisti partendo dalle esperienze che non hanno funzionato nel
territorio al fine di non ripercorrere gli stessi errori, per
questo riteniamo sia indispensabile ragionare solamente con
player della stessa solidità economica di Glencore, coinvolgere
società con esperienza nella produzione del primario e che non
debba basarsi solamente con le possibili risorse del sistema
creditizio bensì prevalentemente su quelle proprie".
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