Una selezione di 50
scatti inediti realizzati dal regista Giovanni Coda nel
distretto di Satkhira durante il viaggio umanitario organizzato
da Farmacisti nel Mondo nell'aprile del 2024. Sabato 12 aprile,
alle 18, sarà inaugurata a Quartu Sant'Elena la mostra solidale
itinerante "The Bangladesh Benefit Exhibition". Allestita negli
spazi dell'ex Convento dei Cappuccini potrà essere visitata fino
al 3 maggio. Il progetto di Farmacisti nel Mondo è curato
dall'associazione Labor in collaborazione con The Social Gallery
nell'ambito del 30/o V-Art Festival Internazionale Immagine
d'Autore. Un progetto itinerante per promuovere la raccolta
fondi per iniziative solidali e creare una connessione con le
comunità di riferimento attraverso la promozione di eventi
culturali, ludici e formativi.
"Il mio sguardo è sempre rivolto ai margini, di genere,
sociali, culturali, dove si nascondono le storie più vere, più
urgenti - sottolinea Coda, fotografo e regista, fra gli altri,
di Il Rosa nudo e La Sposa nel vento - raccontare queste realtà
è un modo per restituire voce, dignità e visibilità a chi troppo
spesso viene lasciato fuori dallo sguardo del mondo. Con gli
amici di Farmacisti nel Mondo, Rosario Longobardi, Patrizia
Pulcini e Fabrizio Daddi ho documentato, attraverso la
fotografia e il video, una missione umanitaria che ci ha
condotto al cuore di una realtà tanto dura quanto invisibile:
quella dei fuori casta, esclusi da tutto, persino dalla
possibilità di sperare. Le immagini che ho scattato, i volti che
ho filmato non sono soltanto testimonianze, sono semi che
possono far nascere nuovi percorsi di solidarietà, nuovi spazi
di possibilità. Sono linfa viva per progetti che restituiscono
visibilità, dignità e futuro ai dimenticati di Satkhira. Ho
ascoltato storie di dolore, ma anche di rinascita. Ho imparato
che, persino tra le macerie dell'abbandono, può germogliare la
fiducia nel futuro. Soprattutto ai bambini. A una nuova
generazione di uomini. E, ancora di più, di donne. Perché in
Bangladesh, essere donna significa troppo spesso non avere
diritti".
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