(di Maria Grazia Marilotti)
Pasqua e Pasquetta a tavola con i
prodotti della tradizione, in casa con familiari o amici, in
agriturismo, trattoria, ristorante, bistrot.
Tante le prenotazioni, ma determinante sarà il fattore tempo,
che si preannuncia incerto e non invoglia alle grigliate
all'aperto o alle scampagnate col pranzo al sacco. Pasquetta
negli agriturismi è già sold-out quasi ovunque, seguita a ruota
dal pranzo di Pasqua, con prenotazioni da quasi tutto esaurito,
secondo un rilevamento di Coldiretti/Terranostra Campagna Amica.
Gli chef contadini proporranno i piatti tipici, a partire
dall'agnello sardo a marchio Igp, indicazione geografica
protetta. "L'agriturismo si conferma non solo una scelta di
relax e gusto, ma anche un'esperienza culturale e sensoriale
completa", sottolinea Simone Ciferni, presidente di Terranostra
Sardegna.
"La Pasqua alta ha determinato un numero inferiore di
agnelli, e questo ha fatto schizzare in alto il prezzo al chilo
che quest'anno si attesta sui 15 euro, un prezzo storico,
rispetto agli 11/12 euro dello scorso anno - sottolinea
Battista Cualbu, presidente di Contas - la filiera funziona
anche grazie alla sensibilità dei consumatori, pronti a
segnalare anomalie nelle etichette e agnelli spacciati per sardi
ma di tutt'altra provenienza. Il nostro impegno per garantire al
consumatore finale il rispetto del disciplinare di produzione
sta dando i suoi frutti".
Oltre all'agnello a tavola si potranno gustare maialetto e il
capretto, formaggi e salumi dei territori, verdure di stagione,
paste fresche, ravioli, culurgiones, fregula, lorighittas,
carciofi, cardi, favette, asparagi selvatici, olive, dolci della
tradizione.
Confartigianato Imprese Sardegna mette in luce come i consumi
della tradizione pasquale siano caratterizzati dalla
biodiversità della produzione agroalimentare sarda ad elevata
vocazione artigianale. Ricette e prodotti scelti anche tra i
270 Pat, prodotti alimentari tradizionali. Una tendenza che va
di pari passo con la proposta di ricette innovative e
rivisitate. Il pasto si chiude con una ricchezza di dolci tipici
tra "uova di cioccolata e colombe glassate, pardule, dolci a
base di mandorla, tiliccas e tante altre varietà frutto di una
sapienza artigianale" sottolinea Confartigianato.
E intanto sulle tavole non mancherà "su coccoi cun s'ou". "Il
pane della tradizione pasquale dalle forme artistiche che
richiamano animali, fiori o simboli religiosi e con un uovo sodo
incastonato al centro- sottolinea l'antropologa Veronica Matta -
benaugurale perché simbolo di rinascita, prosperità e
fertilità".
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