I canti del lavoro, le voci degli
ultimi, i suoni dimenticati. Li ha raccolti, in giro per la
Sicilia, Alessandro Librio e li ha portati al Monte dei pegni di
palazzo Branciforte. Non poteva esserci un contesto più
simbolico: questo posto è stato il luogo dove la disperazione
degli ultimi trovava un pronto ristoro.
Ora quelle voci riaffiorate della memoria hanno dato vita a
un'installazione sonora, che sarà inaugurata domani, 18 ottobre,
e resterà fruibile fino al 23 ottobre. La raccolta dei suoni -
So'no (suono nell'idioma siciliano) - è un progetto curato da
Federica Fruttero nell'ambito del festival internazionale
Sète-Palermo promosso dall'associazione Sla.
Le testimonianze sonore riaffiorano del ventre profondo del
Monte dei pegni, fatto di travi e silenzi, con un'operazione
interattiva. Il pubblico viene coinvolto in modo non
convenzionale attraverso un percorso molto personale in cui il
suono è il protagonista invisibile.
"Il progetto di Alessandro Librio - dice Raffaele Bonsignore
presidente di Fondazione Sicilia che gestisce palazzo
Branciforte - rende un omaggio inedito alla nostra terra e alla
sua essenza più intima: il suono. Un'operazione che ridà vita
alla voce degli ultimi e fa riflettere attraverso la memoria".
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