"Sono la rosa di Gerico, la pianta
che resiste nel deserto". Annamaria Tosini (Palermo 1930-2013)
ha vissuto un'esistenza laterale, immersa in un mondo fatto di
famiglia, amici e incontri, circondata dalle meraviglie ideate
per il suo "giardino delle emozioni" di Casteldaccia. Fino a
quando un crollo psichico la costringe a vivere in una struttura
assistenziale. Qui inizia a scrivere e a creare da autodidatta
raffinate e precarie opere in carta e materiali di riciclo. Sono
"Le carte dell'anima" che, da oggi fino al 15 novembre, sono
esposte nella Cappella dell'Incoronazione in una bella mostra
curata da Eva di Stefano per il Museo regionale di arte
contemporanea, in collaborazione con la Fondazione Orestiadi di
Gibellina.
Se c'è un esempio di creatività femminile, questa è proprio
Annamaria Tosini. L'arte delle donne spesso trasforma il
monologo in racconto, l'assenza in presenza, dando forma
tangibile al desiderio. Così la stanza della sua solitudine si
popola di fantastiche coloratissime sculture realizzate in carta
velina, stagnola, tovaglioli di carta, con i cartoni da
pasticcere usati come base per creare straordinari e dolenti
presepi. Sono frammenti di vissuto che si trasformano in
creazioni fragili e delicate, che hanno la stessa consistenza
dei sogni. Sono opere di mani abituate al fare magico delle
donne, non più costrette all'interno di un mondo prestabilito,
ma libere di volare sulla fantasia. Oggetti precari, come
precaria e marginale è stata l'esistenza di questa donna
"vecchia come la terra, giovane come le stagioni". In mostra
anche un bel video, realizzato dal figlio, l'attore Marco
Gambino, che accompagna il visitatore, restituendo all'artista
la sua dimensione vitale.
Le opere di Annamaria Tosini sono state esposte solo dopo la
sua morte all'Orto botanico di Palermo e in diverse città
italiane. La mostra è corredata dalle foto dello svizzero Urs
Bosshard realizzate durante l'ultima mostra al Musée visionnaire
di Zurigo.
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