Tratto dal romanzo "La casa dei
nomi" dell'irlandese Colm Tóibín, debutta il 7 novembre al
Teatro Biondo di Palermo lo spettacolo "Clitennestra", adattato
per la scena e diretto dal regista Roberto Andò, che vede
protagonista Isabella Ragonese.
Tóibín fa rivivere le figure classiche della casata di Atreo
e la sua Clitennestra è ancora la rancorosa regina del mito, ma
è anche una donna alle prese con la gestione modernamente
complessa del potere e con un amante, Egisto, su cui modulare
desiderio e controllo. Elettra è la figlia fedele che pretende
la retribuzione del sangue, ma è anche la vittima di un
abbandono che cerca nelle ombre un sollievo dalla solitudine.
"Leggendo il romanzo di Tóibín - spiega Andò - ho provato una
grande emozione, e alla fine, quasi senza accorgermene, mi sono
sorpreso a fantasticare sulla possibilità di mettere in scena il
personaggio più grandioso che vi è narrato, Clitennestra. Una
figura che nell'Odissea è presentata come l'anti-Penelope, il
prototipo della donna infedele e assassina. Nel romanzo di
Tóibín, la tragica storia di rancore e solitudine, di sangue e
vendetta, di passione e dolore è narrata da tre punti di vista,
ma soltanto le due donne, Clitennestra ed Elettra, raccontano in
prima persona e la loro voce è decisamente la più drammatica".
La messa in scena di Andò, come lo stesso regista dichiara, è
"un teatro di ombre, di voci, di fantasmi, che si muove dentro e
fuori: dentro, tra i labirinti della mente; fuori in un luogo
senza tempo dove vivi e morti dialogano senza requie".
Lo spettacolo, che ha debuttato in prima assoluta lo scorso
16 giugno a Pompei, è prodotto dal Teatro di Napoli - Teatro
Nazionale e da Campania Teatro Festival - Fondazione Campania
dei Festival. Ragonese è affiancata in scena da Ivan Alovisio,
Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima
Roque, Cristina Parku, Anita Serafini e un coro composto da Luca
De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio
Turco. Le scene e le luci sono di Gianni Carluccio, i costumi di
Daniela Cernigliaro, le musiche e la direzione del coro di
Pasquale Scialò, il suono di Hubert Westkemper e le coreografie
di Luna Cenere.
Repliche fino al 12 novembre.
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