"La comunità è in
ginocchio davvero, le ferite resteranno non potremmo dimenticare
questo orrore, dobbiamo guardare avanti e tornare a vivere. Il
Comune ovviamente è vicino alla famiglia dal punto di vista
emotivo e dal punto di vista materiale. Nelle prossime settimane
quando saranno restituite le spoglie di Antonella Salamone
organizzeremo un altro momento di condivisione". E' quanto
afferma il sindaco Pino Virga davanti alla camera ardente ad
Altavilla Milicia (Palermo) per ricordare le vittime della
strage dello scorso 11 febbraio in cui sono stati uccisi il
piccolo Emanuel di 5 anni, il fratello Kevin di 16 anni e la
mamma Antonella Salamone. Per il delitto sono in carcere
Giovanni Barreca, la figlia di 17 anni e due conviventi Sabrina
Fina e Massimo Carandente.
Nella camera ardente allestita dal Comune è arrivato anche il
comandante della stazione di carabinieri di Altavilla Ettore
Cannabona. "In questa fase è bene fare silenzio e la comunità è
rimasta molto colpita da quanto successo - ha detto il
maresciallo - Ha toccato chi è intervenuto e quanti hanno dovuto
subite tutto questo. Ero dentro la casa, ed è meglio non dire
nulla. Scene forti e toccanti". Alla camera ardente è andato
anche l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. "Dobbiamo
diffidare da quelli che dicono di essere guaritori o santoni,
diffidiamo tutti. Ma è anche il segno di una fragilità mentale e
la conseguenza forse di un'impostazione che noi occidentali ci
siamo dati. Abbiamo rinunciato al vero volto di Dio e altri
rischiano di prendere il sopravvento - ha detto l'arcivescovo -
Oggi dopo tutto questo abbiamo ancora bisogno di Dio".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA