''La scossa
l'abbiamo sentita, come no, forte e chiara. Sembra che il
terremoto non voglia finire più. E pensare che venerdì mi
tornano in paese gli sfollati della neve e delle scosse del 18
gennaio: hanno le case agibili, non possono più restare negli
alberghi''. Il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli era
sveglio quando, alle 00:38 di ieri notte, è arrivata la nuova
'botta' di magnitudo 3.7, con epicentro fra il suo paese e
Preci, in Umbria. Un sisma tutto sommato modesto, rispetto ai
sismi superiori a 4 delle scorse settimane. Il problema però è
il logoramento psicologico delle persone. Su 150 abitanti,
Cecoli ne ha diversi in autonoma sistemazione (''me compreso''),
alcuni negli hotel della costa, fra cui i 10 che dovrebbero
rientrare nel fine settimana, e 14 in attesa delle casette.
''Dicevano che le avremmo avute nell'arco di due o tre mesi, ma
mancano le aree attrezzate, che da poco sono diventate di
competenza della Regione. Mi sa che dobbiamo aspettare un bel
pò''.
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