I quattro indagati per il reato di
omicidio colposo relativo alla morte dei tre ragazzi annegati
nel fiume Natisone, come avevano annunciato, non hanno aderito
all'invito a comparire della Procura di Udine fissato per oggi e
dunque non si sono presentati.
I tre vigili del fuoco e l'infermiere, su consiglio dei
rispettivi legali, hanno preferito attendere che le difese
entrino in possesso del fascicolo d'indagine prima di rilasciare
qualunque dichiarazione.
Da quanto si è appreso, in particolare la difesa
dell'infermiere intende a puntare sull'estraneità del proprio
assistito, che è stato contattato la prima volta soltanto 16
minuti dopo la prima chiamata al 112 fatta da Patrizia. La
ragazza chiedeva aiuto perché era rimasta prigioniera sul
piccolo terrapieno mentre il livello dell'acqua saliva
rapidamente. Nelle prime telefonate, configurandosi un soccorso
tecnico e non sanitario, la centrale operativa del 118 non era
infatti stata coinvolta.
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