"L'ultima immagine che ho di
Mara Cagol, e che non dimenticherò mai, è di lei ancora viva che
si era arresa con entrambe le braccia alzate, disarmata, e
urlava di non sparare". E' quanto si legge nel documento che
l'ex brigatista rosso Lauro Azzolini, difeso dall'avvocato
Davide Steccanella, ha consegnato alla Procura di Torino in
occasione del processo ad Alessandria dove e imputato per i
fatti della Cascina Spiotta. Mara Cagol, moglie di Renato
Curcio, fondatore della Brigate Rosse, è la militante che nello
scontro a fuoco con i carabinieri perse la vita. Azzolini ha
scritto che lui e la donna tentarono la fuga sulle rispettive
auto, ma inutilmente: "Da qui la nostra resa".
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