Il tribunale di Chisinau, in
Moldavia, ha chiesto alla Procura di riformulare il capo di
imputazione del processo in corso per la morte di Franco
Bernardo, 62 anni, di Cerano Intelvi (Como), trovato morto il
primo giugno del 2023 nella casa della compagna Svetlana Botas,
57 anni, a Soroca, in Moldavia.
I due si erano conosciuti mesi prima in un albergo in cui
entrambi lavoravano nel Comasco e nel maggio del 2023 erano
partiti insieme per raggiungere la casa di lei. La donna aveva
raccontato alla polizia di avere trovato il compagno riverso a
terra per le conseguenze di un malore e che per tentare di
rianimarlo lo aveva sollevato adagiandolo contro il muro. Sul
corpo del 62enne erano stati trovati segni che avevano destato i
sospetti degli inquirenti che tuttavia, alla fine, avevano
giudicato credibile la versione della donna, mandandola a
giudizio con l'accusa di "privazione della vita per imperizia",
una sorta di omicidio colposo.
Una successiva autopsia sollecitata dai parenti della vittima
aveva invece confermato i sospetti iniziali. La morte sarebbe
avvenuta per asfissia meccanica mediante compressione del collo,
tramite l'utilizzo di un oggetto "largo o allungato", forse
addirittura un cappio. Alla luce dell'esito della nuova perizia,
il tribunale ha dato 30 giorni di tempo alla Procura per
riformulare il capo di imputazione: non più "privazione della
vita per imperizia" ma, più verosimilmente, omicidio volontario.
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