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Dopo i funerali show, esequie private per il clan Casamonica

Dopo i funerali show, esequie private per il clan Casamonica

Nel 2015 per la morte di Vittorio, cavalli e petali di rose lanciati dall'elicottero

ROMA, 06 maggio 2025, 21:16

Redazione ANSA

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I funerali show del capo clan dei Casamonica nel 2015 - RIPRODUZIONE RISERVATA

I funerali show del capo clan dei Casamonica nel 2015 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Funerale in forma privata e non un funerale show come era accaduto dieci anni fa.

Così il questore di Roma Roberto Massucci ha disposto che vengano celebrate le esequie di Guerrino Casamonica, appartenente all'omonimo clan e morto in ospedale a 59 anni. La decisione è stata presa dopo i funerali di un altro Casamonica, Vittorio, scomparso a 65 anni nel 2015 e considerato uno dei maggiorenti dell'omonimo clan che viene ritenuto responsabile di attività illecite come usura, racket e traffico di stupefacenti nell'area sud est della città: era stato omaggiato con una carrozza antica trainata da sei cavalli neri, petali di rose lanciati da un elicottero, manifesti e note del film "Il padrino" al termine del rito religioso celebrato nella Basilica di San Giovanni Bosco a Cinecittà. Il feretro era arrivato su una carrozza nera con bassorilievi dorati. Ad accoglierlo, all' esterno, un'orchestra che ha suonato la canzone del celebre film di Francis Ford Coppola interpretato da Marlon Brando. Sulla bara un'immagine di padre Pio.Sui suoi funerali la Procura di Roma aveva aperto un'indagine.

Le esequie sono in programma domani mattina in una parrocchia nel quartiere Romanina. Il provvedimento, notificato ai familiari più stretti e all'agenzia funebre, è stato adottato "in ragione di tradizioni già ostentate da esponenti della famiglia di appartenenza del defunto" sottolinea la Questura.


    Guerrino Casamonica, detto Pelè, è morto al Policlinico Casilino di Roma. Era nato a Marta, in provincia di Viterbo nel 1966, e da tempo era ricoverato per una grave malattia. Era finito al centro di numerose inchieste della Procura contro il clan e nel luglio 2021 era stato condannato a 10 anni e 2 mesi di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. La condanna era stata confermata in appello nel dicembre 2022. A lui e a suo padre Giuseppe erano stati confiscati beni per oltre tre milioni di euro: si trattava di immobili, beni mobili di ingente valore, tra cui argenteria, gioielli, un'auto e disponibilità finanziarie. Tra i beni, una sfarzosa villa in via Roccabernarda, affidata nel corso della procedura all'Azienda Pubblica Servizi ad Asilo Savoia, e la residenza storica di via Flavia Demetria, affidata alla Fondazione Pangea Onlus. Poi una villa a Monterosi (Viterbo), assegnata per finalità sociali a quell'amministrazione comunale.


    La famiglia di sinti, un migliaio di affiliati circa, opera in tutta la zona sudest della citta', dalla Romanina ad Anagnina, da Torre Angela a Tor Bella Monaca fino ai Castelli Romani. E non solo: il regno dei Casamonica si estende da Ciampino a Frascati fino all'alta Ciociaria. Senza dimenticare i loro legami di parentela con l'altro clan nomade, quello degli Spada, plenipotenziari di Ostia. Le carte dell'inchiesta sul Mondo di mezzo, inoltre, hanno portato alla luce una 'collaborazione' del clan nella gestione degli affari di Carminati e Buzzi nel campo nomadi di Castel Romano. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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