Undici conversazioni per parlare di
quando l'Italia guardava con il sorriso il suo futuro,
costruendo sogni e nuovi miti. E' dedicato a "L'età
dell'ottimismo. Il secondo dopoguerra e gli anni '50" il nuovo
corso di storia dell'arte organizzato dalla Delegazione di Roma
del Fai - Fondo per l'ambiente Italiano, al via l'11 novembre
fino al 3 marzo 2022, il giovedì presso il Teatro Sala Umberto
(gratuito per gli studenti universitari).
Curato da Marco Carminati e Giuseppe Morganti, il ciclo vedrà
protagonisti docenti universitari, storici, giornalisti,
urbanisti, storici dell'arte, architetti, musicologi e critici
cinematografici. A partire da Ferruccio De Bortoli che dedica il
primo appuntamento a "Lo spirito della Ricostruzione, gli anni
del boom economico, lezioni per il presente". Come si racconterà
nel corso degli incontri, l'Italia all'inizio del secondo
dopoguerra è una nazione che ha scelto di diventare una
repubblica democratica e si avvia a divenire, da Paese a
vocazione prevalentemente agricola, un Paese a forte sviluppo
industriale. I cambiamenti di un Paese che nel 1946 è ancora
invaso dalle macerie della guerra sono epocali e testimoniano
l'impegno indefesso nella ricostruzione della stragrande
maggioranza degli italiani. Da questo formidabile sforzo
produttivo, per cui l'Italia diventerà a pieno titolo un paese
economicamente appartenente all'Occidente, scaturirà anche il
cambiamento della società italiana e lo sviluppo della sua
cultura che, in alcuni campi, raggiungerà originalità e livelli
creativi altissimi in grado di farci primeggiare sugli altri
Paesi, dal cinema del neorealismo alle illuminate visioni di
Adriano Olivetti ed Enrico Mattei o le straordinarie stagioni
del teatro d'opera, con Arturo Toscanini e Maria Callas, lo
sviluppo della televisione con eventi come il Festival di
Sanremo o il boom dell'industria automobilistica.
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