L'impegno era stato preso anche dal
ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano poco più di un mese
fa e oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera: Roma
avrà il suo Museo della Shoah. Una storia che ormai ha
vent'anni, dall'annuncio a oggi, e che però sembra finalmente
arrivata a una svolta. Di certo, per il momento, c'è un progetto
di Luca Zevi e un'area a Villa Torlonia, lungo la via Nomentana.
"Il museo della Shoah - ha detto Sangiuliano, lasciando
Palazzo Chigi - è presente in tutte le grandi capitali d'Europa
e mi sembrava doveroso che si realizzasse anche nel nostro
Paese. In appena tre mesi siamo riusciti a predisporre il
provvedimento che è stato approvato questa sera dal Consiglio
dei ministri, con uno stanziamento di 10 milioni di euro per
cominciare a realizzare nella nostra capitale, a Roma, il museo
dell'olocausto".
Un ringraziamento al Governo e al Ministro della Cultura
Gennaro Sangiuliano per la concreta attenzione al tema della
memoria" è stato espresso da Ruth Dureghello, presidente della
Comunità Ebraica di Roma. "Il sostegno affinché Roma abbia
finalmente un museo della shoah speriamo rappresenti un impulso
per fornire definitivamente risposte da parte
dell'amministrazione in merito alla sua realizzazione che
auspichiamo sia celere. Servono tempi certi e scelte
realizzabili in tempi brevi per garantire alla capitale d'Italia
un museo come tutte le grandi capitali europee".
In realtà l'idea iniziale di costruire a Roma un Museo
dedicato alla memoria dell'Olocausto, come esistono nelle più
importanti città europee, nasce addirittura nel 1997. Ma fu
Walter Veltroni, nel 2005, allora sindaco, ad annunciare per
l'anno successivo l'avvio dei lavori. In quell'occasione il
Campidoglio acquisisce un'area di Villa Torlonia, proprio vicino
all'allora residenza di Benito Mussolini: una scelta dal forte
valore storico e simbolico. Nel 2013 viene pubblicata una
procedura aperta per l'affidamento dell'appalto, e partecipano
24 società. Nell'agosto del 2014 si parla di spostare tutto
all'Eur, ma nel 2015 viene firmata la determina per Villa
Torlonia. Nel 2016 l'iter è rallentato da una serie di ricorsi
ma già a settembre la sindaca Virginia Raggi annuncia che il
progetto sarebbe partito a breve.
A fine 2019 l'architetto Zevi parla di iter amministrativo
praticamente concluso, ma poi scoppia l'emergenza Covid e
l'Italia va in lockdown. Nell'estate del 2020 le cronache
riportano alcune dichiarazioni dell'architetto Zevi, ottimista
sulla procedura amministrativa e sulle osservazioni dei vigili
del fuoco. Alla metà di settembre del 2021, infine, viene
avviato il cantiere, con la posa della prima pietra.
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