(di Alessandra Baldini)
Da anni Brad Pitt soffre di una
condizione rara neurologica che gli impedisce di riconoscere i
volti delle persone. E' una malattia che non ha nulla a che fare
con problemi di memoria o di vista e con cui l'attore combatte
da anni, ha ribadito Pitt in una una recente intervista con il
magazine "GQ".
L'ex marito di Angelina Jolie non ha mai ricevuto una
diagnosi precisa della cosiddetta 'prosopagnosia', nota anche
come 'cecita' delle facce', che ha indotto uno dei divi di
Hollywood piu' popolari a isolarsi dal mondo. "Ecco perche'
resto in casa", aveva del resto confidato Brad gia' nel 2013
alla rivista "Esquire": "Molte persone pero' mi odiano perche'
pensano che gli sto mancando di rispetto".
E' un disordine che chiaramente mette l'attore a disagio in
situazioni sociali. "Nessuno mi crede! Voglio davvero incontrare
un'altra persona che ne soffre", ha dichiarato Pitt
all'intervistatrice di 'GQ', confessando di temere di aver dato
in passato l'impressione di essere una persona distante, un
asociale, proprio a causa del suo disturbo.
"Mi considero all'ultimo atto. L'ultimo semestre o l'ultimo
trimestre. Cosa voglio che diventi questa sezione? Come la
voglio disegnare?", ha detto l'attore a "Gq" in un commento
particolarmente riflessivo. Avendo fatto marcia indietro dal suo
perenne ruolo di rubacuori e protagonista, negli ultimi anni
Pitt si è impegnato in parti più complesse e inattese e nella
carriera del produttore, alla ricerca di testi di autori
emergenti da sostenere con la sua società Plan B Entertainment:
tra questi, Miriam Toews e il suo romanzo "Women Talking" su un
gruppo di donne Mennonite che si coalizzano contro i loro
stupratori: la regia è affidata alla canadese Sarah Polley che
ha firmato anche "Away From Her" e il documentario
semi-autobiografico "Stories We Tell".
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