Deve certo essere un dolore per un autore coinvolto per anni, dal 2018, in un progetto, riuscire a metterlo in piedi, avere tutte le approvazioni, preparare i set, studiare in questo caso persino la musica - e che musica! - dirigere, recitare e poi sparire, non poter accompagnare con soddisfazione il proprio film. È quello che capita in queste ore a Bradley Cooper in concorso a Venezia 80 con Maestro in cui è il genio americano Leonard Bernstein ed è anche regista, al suo secondo film dopo A star is a born, remake del musical con Barbra Streisand interpretata da Lady Gaga. È assente per lo sciopero di autori e attori a Hollywood, essendo tra l'altro una produzione Netflix, e per lo stesso motivo anche la protagonista femminile Carey Mulligan (subito in quota per la Coppa Volpi, insieme a Emma Stone di Povere Creature!) non è al Lido.
Così la curiosità massima su conferenza stampa e tappeto rosso è stata appagata quando ad accompagnare il film è arrivata tra l'altro Jamie Bernstein, la primogenita, raccontando di aver aperto cuore, archivi e case a Bradley Cooper ripagata della realistica veridicità del ritratto del padre e della madre Felicia. "Io, con Nina e Alex - ha detto Jamie, autrice tra l'altro di una biografia del 2018 'Famous Father Girl: A Memoir of Growing Up Bernstein', uno dei punti di partenza di Maestro - abbiamo conosciuto Bradley, compreso il suo lavoro e ci siamo fidati e abbiamo avuto ragione: tutto in questo film sa di amore e rispetto per lui e per nostra madre Felicia".
Il film (in cinema selezionati a dicembre e sulla piattaforma dal 20 dicembre) è un potente viaggio musicale ed emotivo nel mondo di Bernstein, tra le sue contraddizioni e bulimie musicali - direttore d'orchestra, compositore, insegnante, musicista al piano - e personali - prima fra tutta la bisessualità - "non è un biopic classico proprio per l'unicità della persona, non è una biografia ma piuttosto una storia d'amore, un bellissimo tributo ai miei genitori e alla musica di papà". Il cuore della storia è proprio Felicia Montalegre, "il pilastro della famiglia, la sua capacità di connettersi con Leonard sempre". La loro storia d'amore dall'inizio folgorante della carriera dell'autore di West Side Story, attraversa la fase del successo alla Carnegie Hall e in tante altre orchestre, degli sbandamenti omosessuali del compositore di cui lei era consapevole, fino alla malattia di lei.
Maestro ha ottenuto oggi anche la benedizione della famiglia Bernstein, un fatto non di poco conto visto che il nasone con il trucco prostetico che avvicina Cooper all'ebreo Lenny Bernstein è stato oggetto di polemiche dalla comunità. "Non c'è nulla - ha proseguito la 70enne Jamie - che non sia rispettato anche la sua iconografia". E il truccatore Kazu Hiro ha aggiunto: "Non mi aspettavo polemiche, mi spiace se ho toccato sentimenti di alcune persone ma questo ritratto doveva essere più autentico possibile, ci sono così tante immagini di lui e dovevamo rispettarle senza compromessi".
Complicate ma realistiche le tante coinvolgenti scene musicali realizzate da Cooper insieme al direttore d'orchestra Yannick Nézet-Séguin, fotografate con un bellissimo bianco e nero, uno dei leit motiv di Venezia 80 (El Conde di Larrain, Povere creature di Lanthimos). "Era difficile replicare il suo stile, Bernstein dirige con ogni cm di corpo, non è solo questione di braccio e movimenti di mani, lui dirige anche con gli occhi e il corpo, ciascun direttore d'orchestra ha il suo vocabolario e quello di Bernstein - ha spiegato il musicista canadese - era davvero unico perchè anche quando esegue in un modo che sembra libero capisci che oltre alla tecnica tutto era al servizio dell'emozione che gli trasmetteva la musica. Catturare tutto quel genio, far si che fosse credibile anche con i musicisti che dirigeva è stata un'impresa cui ho avuto il grandissimo onore di partecipare".
Quanto al privato di un personaggio che aveva un rapporto complicato con la sessualità, "la scoperta che avemmo noi figli della sua bisessualità ci ha portato molta confusione all'epoca, ma l'amore e la vicinanza ci ha consentito di essere uniti e lo siamo ancora oggi", ha concluso la figlia.
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