'Il romanzo di Francesca Pansa,
'Nessuna notte è infinita' (Rizzoli) è tra i primi titoli
proposti dagli Amici della Domenica per l'edizione 2020 del
Premio Strega.
A segnalare il romanzo è lo scrittore Aurelio Picca che nella
motivazione scrive: "Bellissima, pur essendo un superlativo
inflazionato, lo adotto lo stesso per usarlo come sinonimo di
Favola: perché Nessuna notte è infinita di Francesca Pansa è
appunto una fiaba per adulti, bambini, animali che si danno
convegno sul monte Pollino: quella specie di Eden da dove si
contemplano due mari. E' altresì un romanzo famigliare come
direbbe Natalia Ginzburg; anzi, una storia che racchiude molte
famiglie in un concentrato umano che si protocolla nel proverbio
Cu pucu si vivi e cu niente si mori (Con poco si sopravvive e
con niente si muore). Nel nome della Madre sono le donne che
hanno già raccontato oralmente chissà quante volte frammenti,
dolori, gioie e canzoni della loro vita. Francesca Pansa afferra
la musica della voce e la mette in bella copia. La stampa su
carta per amore di figlia ma anche per passione civile e
necessità di memoria non soltanto sua bensì anche nostra.
Dunque: le donne che raccontano la vita così fragile più di un
finale repentino di tragedia, attraverso una di loro che si fa
scrittrice, cioè testimone, estendono la conoscenza ai nuovi e
sempre rinnovati invitati. Allora ecco lo struggente ritratto di
Aldo Rosselli, il dolore di padre di Ennio Flaiano. La famiglia
si allarga. La musica intona pure le strofe di un Renato Zero (è
nel titolo del libro), o di un Carlo Buti ("Non dimenticar le
mie parole…), e ancora di un Tino Rossi ("Tutta la mia vita sei
tu!"). Francesca Pansa ha ereditato dalle sue donne anche la
perizia letteraria e la gloria del Cantico dei Cantici che, in
postilla da lei stessa ricomposta, campeggia in una unica
epigrafe a ogni svolta di capitolo.
Nessuna notte è infinita si consuma nel miele di quando 'le
immagini vivevano del nostro sguardo'. Appare cosa lontana,
carezza scancellata, invece è dietro l'angolo della nostra vita
se ancora apparteniamo all'umanità".
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