(di Mauretta Capuano)
E' un viaggio che smonta stereotipi e
false credenze sul rapporto tra uomini e donne partendo dalla
base, dalle statistiche, perchè "avere i dati giusti è la via
per creare un mondo migliore per tutti". E proprio i dati ci
mostrano il maschilismo della nostra società nel libro 'Per soli
uomini' dei giornalisti Emanuela Griglié e Guido Romeo,
pubblicato da Codice Edizioni con la prefazione dell'attuale
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico
Giovannini.
Gli autori saranno tra i protagonisti, il 9 luglio, del Festival
del 'Libro Possibile' che quest'anno si espande: sarà dal 7 al
10 luglio a Polignano a Mare (Bari) e il 22-23 e 29-30 luglio a
Vieste. Ampio spazio sarà dedicato al confronto sulla parità di
genere, sulle donne e su come abbiano fatto le spese anche in
questo momento di pandemia.
"Siamo alquanto lontani da un vero equilibrio e la lotta è
ancora durissima, sia sul piano culturale che su quello delle
pratiche, sia nel settore privato sia in quello pubblico"
afferma Giovannini.
Rende l'idea l'esempio da cui è partito il libro. "Il caso della
Nasa, che ha aperto alle donne solo nel 1978 e due anni fa, in
perfetto spirito dei tempi, ha annunciato una missione spaziale
solo per donne. Il giorno prima della partenza però la missione
è stata annullata perchè non c'erano tute spaziali che avessero
una taglia adatta alle donne. Questo è un po' la metafora di
quello che significa non avere i dati giusti. Magari puoi fare
delle campagne trionfali per le donne, cercare di spingerle in
ruoli di potere o in determinate posizioni però non gli hai dato
la tuta spaziale, non gli hai dato i mezzi giusti per poter
stare in quel posto" dice all'ANSA la Griglé. E Romeo spiega:
"la statistica ti da le basi per capire dove incidere, cosa
cambiare. La statistica è fondamentale per avere la topografia
della realtà. Viviamo in una società fortemente tecnologica,
costruita sui dati, ma tendiamo a percepire il dato come neutro.
In realtà il dato è una scelta culturale".
In sei tappe, dalla salute al design, dalle nuove tecnologie
alla pianificazione urbana alla ricerca e informazione, 'Per
soli uomini.Il maschilismo dei dati, dalla ricerca scientifica
al design' è "una roadmap di ciò che sta succedendo, e dovrebbe
succedere, per avere una società in grado di accogliere meglio
chiunque". Tanti i dati gli esempi e gli spunti di riflessione
che ci portano al cuore del problema e ci mostrano come siamo
solo all'inizio della strada. Ma un dato buono c'è: siamo
partiti. Certo, "al ritmo attuale ci vorranno 280 anni per
raggiungere la parità nella computer science e 258 in fisica,
anche perché il sistema dell'informazione è ancora estremamente
maschio-centrico: otto notizie su dieci parlano di uomini"
sottolineano. E sono ancora nove persone su dieci ad avere
ancora pregiudizi contro le donne. L'occupazione femminile non
decolla, complice anche il Covid-19 che rischia di riportare
l'equilibrio familiare agli anni Cinquanta.
Anche per quanto riguarda la salute le donne, che sono la
maggioranza della popolazione, spesso si devono adattare a
strutture sociali che vengono fatte su una taglia che non è la
loro, ma unica, maschile. "Si parla da tempo di medicina di
genere, ma ancora ci sono farmaci progettati e testati sui
maschi per cui le donne hanno ancora il 75% di rischio in più di
avere effetti collaterali. Anche nel caso dei vaccini, il modo
in cui il corpo maschile e femminile rispondono è molto diverso.
E' importante nel mettere a punto dei vaccini più efficaci che
siano sperimentati sia sugli uomini che sulle donne" dicono gli
autori del libro. "La famosa farmacovigilanza, le reazioni
avverse di cui tutti parliamo adesso, nasce da un problema di
genere. Ancora oggi i farmaci cardiologici vengono da studi
clinici della fine anni '90 che per il 75%-85% erano fatti su
pazienti maschi" spiega Romeo.
Siamo davanti a un cane che si morde la coda. "Raccogli sempre
più dati maschili che spacci per neutrali e costruisci disegni,
oggetti, città, strutture che sono sempre più a misura d'uomo"
afferma la Griglié.
Il caso di Aurora Leone alla Partita del Cuore, con le
dimissioni del dg, "ci mostra, come altri fatti accaduti
ultimamente, che stiamo assistendo a episodi che sono sempre
successi, ma che ora fanno notizia lasciando, in un certo senso,
di stucco l'interlocutore. Lo abbiamo visto ancora di più Rula
Jebreal e la risposta di Propaganda Live. E' qualcosa che
sconvolge, sono accuse di cui nessuno si sente colpevole finchè
non viene messo davanti al fatto. E' la denuncia di un sistema
dell'informazione che poi è quello in cui i dati sono più tristi
perchè le donne sono ancora poco rappresentate come opinioniste
o esperte. O sono vittime o interpellate con un titolo gregario
a quello di un uomo. All'estero è diversa la situazione"
affermano gli autori del libro.
E a complicare le cose è il fatto che l'intelligenza artificiale
e le tecnologie, che si immaginano neutre, pulite, sono piene di
pregiudizi. "Sembra che l'algoritmo sia stato cresciuto negli
anni 50. Sono sistemi che si alimentano di quello che trovano su
Internet e quindi lo riflettono. Stereotipi e pregiudizi
vengono assorbiti immediatamente e amplificati" sottolineano
Griglé e Romeo.
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