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Alfredo Accatino, La linea e l'ombra

Alfredo Accatino, La linea e l'ombra

Romanzo di formazione nell'atmosfera irripetibile del Bauhaus

ROMA, 06 settembre 2022, 12:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Marzia Apice ALFREDO ACCATINO, LA LINEA E L'OMBRA.
    SENZA TALENTO NEL LUOGO SIMBOLO DEL TALENTO: IL BAUHAUS (Giunti, pp.240, 19 euro). La maledizione di non avere talento, in un luogo in cui la creatività geniale è l'unica regola possibile: è un tuffo dentro la rivoluzione e il fermento del Bauhaus il romanzo di Alfredo Accatino, "La linea e l'ombra", in libreria con Giunti dal 31 agosto. Il libro arriva in un momento in cui anche a livello europeo, proprio per affrontare le sfide che un contesto di profondo cambiamento come quello attuale ci impone, si sta portando avanti una rivalutazione della celebre esperienza artistica, tra le più affascinanti e forse irripetibili del '900: nel giugno scorso infatti è stato presentato al Maxxi di Roma (ma in collegamento con tutta Europa) il New European Bauhaus, un tentativo di dare vita, sull'esempio proprio di ciò che avvenne con il Bauhaus, a un processo partecipativo e inclusivo di trasformazione sociale che unisca arte, bellezza, creatività, modelli produttivi e sostenibilità ambientale. Visto in quest'ottica, il bel romanzo di Accatino è un ottimo modo per assaporare l'atmosfera unica di un movimento che provò a cambiare il mondo: l'autore porta il lettore direttamente 'dentro' l'humus di quei mitici anni '20 del secolo scorso, nei Laboratori Bauhaus di Dessau, la "fabbrica del sapere" di Walter Gropius, un luogo in cui non si insegnava niente, se non una metodologia utile ad "aprire gli occhi" e decodificare la realtà applicando un sistema industriale all'arte e all'artigianato. Protagonista del libro, che può essere considerato un romanzo di formazione, è Erich Kroll, ragazzo dal passato difficile, la cui unica colpa è di illudersi di avere un talento che invece non ha. "In verità Erich sogna, ma a modo suo. Si immagina il suo nome pubblicato su libri e riviste, immagina le interviste, le foto, oppure la notizia del suo funerale e la cerimonia cui partecipano amici sgomenti e ammiratori commossi che si rammaricano di tutte le ingiustizie che ha dovuto subire e di non averlo omaggiato abbastanza. Magari una statua a Gelsenkirchen nella piazza del mercato. Deve soltanto cercare di capire come riuscire ad arrivarci a quel maledettissimo funerale", si legge nel romanzo.
    Ottuso ed egoista, irrimediabilmente cinico, Erich fa di tutto per emergere e farsi notare, sognando per sé un successo impossibile da raggiungere: essere privo di qualità, anche umane, di guizzi geniali e di creatività in un ambiente competitivo come quello del Bauhaus è per lui una maledizione, che lo farà sprofondare nel baratro, portandolo alla rovina.
    Ricostruendo con efficacia contesti e situazioni, Accatino pedina il giovane dall'apertura della scuola (1926), sino a quando Walter Gropius ne lascia la direzione (maggio 1928), permettendo al lettore di incontrare il pensiero di grandissimi maestri, come Kandinskij, Klee, Schlemmer, e di assaporare lo 'spirito' dell'epoca. Ogni dettaglio nel libro ha il sapore della verità (i personaggi sono realmente esistiti, tutti tranne il protagonista): c'è il clima esaltante della scuola, tra lezioni, dibattiti, scontri, amicizie e amori, accanto alla furia creativa degli eccentrici Bauhäusler (alcuni divenuti celebri), ma anche le potenzialità e le tante contraddizioni di un movimento artistico rivoluzionario che incise nell'arte e nella cultura del secolo scorso. Non manca la grande storia sullo sfondo, con il dilagare del nazismo (che interruppe l'esperienza della scuola), fino all'epilogo tragico della guerra e della Germania divisa.
   

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