La città di Pienza celebra
sabato 1 marzo con un convegno il poeta fiorentino e senatore a
vita, suo cittadino onorario Mario Luzi (1914-2005), a venti
anni dalla morte. Luzi, uno degli intellettuali che ha
maggiormente caratterizzato il '900, con il suo pensiero e la
sua produzione artistica, morì il 28 febbraio 2005 a Firenze,
nella casa di via Bellariva, all'età di 91 anni. Fu la
governante Isolina a trovarlo senza vita, nella sua camera:
aveva la radio accesa, era sua abitudine ascoltare tutte le
mattine, appena sveglio, il notiziario. Ora
Pienza, che lo ebbe cittadino onorario, gli dedica un evento nel
Palazzo Comunale (ore 16,30), con relatori che lo hanno studiato
e conosciuto.
Dopo i saluti del sindaco Manolo Garosi e della vicesindaca
Angela Vegni, interverranno il professor Marco Marchi - 'Mario
Luzi tra Novecento e per sempre' -, il professor Alfredo Franchi
- 'Mario Luzi tra Siena e Pienza' -, lo scultore e poeta Massimo
Lippi - 'Mario Luzi, uomo e poeta'. Concluderà la serie delle
relazioni il pientino Alfiero Petreni, presidente del Centro
studi 'La Barca', titolare dell'organizzazione del convegno
insieme al Comune di Pienza e a Valdichiana 2025 - Capitale
toscana della cultura di cui è uno degli eventi del programma.
Previste letture delle poesie di Luzi e la proiezione di
immagini del fotografo Mauro Zorer, con un sottofondo musicale,
il tutto a cura del Teatro Povero di Monticchiello.
Nominato senatore a vita dal presidente Ciampi nel 2004, a
Mario Luzi era stata assegnata la cittadinanza onoraria di
Pienza nel 1994, quando compì 80 anni. La sua regolare
frequentazione della città aveva avuto inizio nel 1969 e si
protrasse, senza interruzioni, fino al 2004. Ogni estate
trascorreva due mesi a Pienza amandone il clima - caldo ma non
opprimente come quello di Firenze -, le condizioni ideali per
lavorare, la possibilità di spostarsi con facilità a Siena o
verso altre località della Val d'Orcia, l'affetto delle persone
del posto e le amicizie, soprattutto quella con don Fernando
Flori, che ammirava come sacerdote e con il quale condivideva la
profonda passione per la letteratura.
A convincere Mario Luzi a conoscere Pienza furono
principalmente due persone, lo stesso Petreni, e Leone Piccioni,
dirigente della Rai a sua volta innamorato della città. Bastò
una visita per convincere il poeta a farne sua meta stabile.
Secondo la critica Pienza non fu solo fonte di ispirazione per
Luzi ma influì anche sulla sua scrittura come dimostrerebbe 'Il
viaggio terrestre e celeste di Simone Martini', capolavoro
composto a Pienza.
La vicesindaca Angela Vegni ricorda che "Luzi, insieme a
Piccioni, fu protagonista di un'autentica rinascita culturale
della città e del territorio, di cui ancora si avvertono gli
effetti positivi per come seppe raccontare paesaggio, arte,
animo umano, monumenti, trascendenza, anche oltre i canoni della
letteratura del '900".
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