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Festival Pordenone, Kader Abdolah 'amo l'Islam dal volto umano'

Festival Pordenone, Kader Abdolah 'amo l'Islam dal volto umano'

Lo scrittore iraniano protagonista di Dedica fino al 22 marzo

PORDENONE, 16 marzo 2025, 10:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'Islam che amo non è quello dei sovrani sauditi o degli ayatollah iraniani, ma quello che si nutre di letteratura, narrazione e umanità. La religione non è la chiesa o la moschea, ma una necessità purissima dell'essere umano, non un sistema di potere". Così Kader Abdolah, scrittore iraniano naturalizzato olandese, ha raccontato la sua visione del mondo nel giorno di apertura a Pordenone del 31/o festival Dedica, che lo vedrà protagonista fino al 22 marzo con 11 appuntamenti dedicati alla sua opera.
    Al centro del festival anche "Il Messaggero. Muhammad il Profeta", nuova edizione italiana del suo libro, che sarà presentato il 20 marzo. "Maometto mi affascina, ma come uomo: un sognatore, un narratore, un uomo che amava la donna, il cibo, capace di creare una narrazione per cambiare la società", ha detto Abdolah, che considera la Torah, la Bibbia e il Corano "le più grandi creazioni letterarie della storia".
    Il tema del ritorno a casa, centrale nella letteratura persiana, è un nodo irrisolto per Abdolah. "Non ho il permesso di tornare in Iran, ma anche se potessi, cosa troverei? La mia casa non esiste più. Ho capito da tempo che la vera casa è la lingua: per gli italiani è Dante, per me è Rumi, il Corano, 'Le Mille e una notte'". D'altronde, "la narrazione è il dono più grande che Dio ha dato all'umanità".
   

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