Anticipiamo per gentile concessione
di Rizzoli un estratto, il prologo, dal libro di Ilaria Gaspari
'L'hotel del tempo perso' della nuova collana Rizzoli 'Dieci
Comandamenti', in libreria dal 22 aprile, in cui l'autrice
esplora il settimo precetto 'Non rubare'.
Ecco il testo:
"Ma tu perché ritorni a tanta noia?
Esistono al mondo luoghi in cui il tempo si ferma. E, prima o
poi, anche chi ha corso all'impazzata tutta una vita si imbatte
in un posto del genere. Succede.
Sono città crepuscolari, giardini polverosi, strade di periferia
inzaccherate di pozzanghere. Sono le gallerie in cui si infila
il treno, mentre sotto la ferrovia a strapiombo si spalanca la
costa. Il treno ulula e trapassa la montagna.
Sono chioschi chiusi sul lungomare, cancelli di cinema
all'aperto su cui sbiadiscono vecchie locandine di film visti
una sera d'estate - c'era anche il bar, vendeva rotelle di
liquirizia. Sono angoli di isolati che nella notte paiono radure
silvane, ma solo perché la luce del lampione è bruciata e
nessuno si è curato di sostituirla. E allora il buio crea un
bosco di notte, e in quel bosco il tempo è fermo. Sono le molte
vie del ritorno, perché al ritorno la strada è sempre più corta.
Sono gli appuntamenti che abbiamo mancato: il tempo di quando
non c'eravamo, di quando non siamo stati puntuali, è immobile
come un luogo a cui possiamo tornare. Anche se non c'è un
granché da fare, da quelle parti.
Anzi. Dire che ci si annoia è un eufemismo.
Comunque, di tutti i luoghi in cui il tempo si ferma, i più
insidiosi sono i vecchi hotel. Quelli con corridoi molto lunghi
che scricchiolano sotto i passi dei viaggiatori dall'epoca in
cui i viaggiatori portavano le ghette. Le scarpe sono cambiate,
la foggia, la consistenza delle suole, la durezza del cuoio è
sorpassata, ora si scivola su piante spesse di gomma silenziosa;
la moquette nelle stanze assorbe i rumori. Le ruote dei carrelli
d'ottone su cui viaggiano le valigie sono perfettamente oliate.
Nemmeno a tendere l'orecchio le sentireste arrivare.
Il tempo è fermo sotto le palme troppo alte di questa piccola
città termale. Ogni cosa, qui, è fuori moda.
Il vento esige dai fusti un lieve inchino. Nel cielo si è
formata una nebbia leggera, sulla facciata dell'hotel il nome è
illeggibile.
Anche perché le lampadine sono fulminate, un giorno qualcuno
dovrà venire a cambiarle.
Domani, magari.
Oggi intanto le palme dondolano nel vento, la nebbia è ancora
densa. Potrebbe essere l'alba o il crepuscolo, chi può dirlo?
Qui il tempo è fermo a quarant'anni fa, a cin- quanta, a un
secolo tramontato da un pezzo. Sotto i portici, verso la
stazione dove i treni non fermano più, un negozio vende cuffie
di gomma decorate a fiori.
Le vende per modo di dire. Diciamo che le tiene in esposizione.
Ma questo non significa che non siano utili. Servono a tenere i
capelli in ordine.
Alle signore, nelle località termali, si è sempre richiesto di
avere i capelli in ordine. D'altronde, poche sono le cose che
non si chiede alle signore di avere ben in ordine, no?
Le cuffie a fiori sono graziose ma anche molto pratiche,
proteggono la messa in piega, il colore, il risultato di una
posa di ore sotto il casco.
Insomma, una di quelle cuffie potrebbe farvi risparmiare un bel
po 'di noie - se siete signore, beninteso. Se siete maschi, non
dovete preoccuparvi: potete andare in giro con i capelli che vi
ritrovate, così come ve li ritrovate. Capelli che, senza offesa,
probabilmente non saranno criniere da urlo, a meno che non siate
giovanissimi - ma in tal caso, che ci fate in una località
termale? Potete essere biondi o bruni, rossi o sale e pepe -
nessuno vi farà notare il problema dei primi capelli bianchi.
Nessuno vi suggerirà di tingerli; e se proprio ci tenete potete
anche optare per un toupet, ma non insisterà nessuno, anzi:
cercheranno di dissuadervi. Avete pochi capelli, li state
perdendo? Che vi importa! Pelati siete solo più virili.
Per le signore, invece, una di quelle belle cuffie a fiori
potrebbe rivelarsi un piccolo prezioso investimento, anche al di
là della settimana o della decina di giorni da passare qui alle
terme. Utile pure per il mare.
In cielo ci sono quattro stelle.
L'hotel è su un'isola; non si direbbe, da qui sembra quasi un
promontorio.
In lontananza tremola l'acqua del mare, sotto la luce di quelle
quattro stelle".
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