Parte da Portnoy, il libro che ha
segnato la consacrazione (e sconsacrazione) di Philip Roth la
ripubblicazione di Adelphi di tutte le opere del grande
scrittore americano, morto il 22 maggio 2018. La nuova
edizione, curata da Matteo Codignola, esce il 16 maggio con un
nuovo titolo - da Lamento di Portnoy di tutte le precedenti
pubblicazioni in Italia, compresa l'ultima di Einaudi nel 2000,
a Portnoy. A raccontare questo libro esplosivo, che ha segnato
un'epoca e travolto ogni convenzione letteraria e culturale,
sarà Emmanuel Carrére, tra gli autori europei più vicini a Roth
e in particolare - come lui stesso racconterà - a questo libro,
diverso da ogni altro, così come dall'immagine che molti ne
hanno, in un evento d'eccezione: 'L'uragano Portnoy' al Salone
Internazionale del Libro di Torino.
Venerdì 16 maggio, nel giorno d'uscita di Portnoy, alle 18:30
nell'Auditorium del Centro Congressi Lingotto, con Carrere ci
saranno Roberto Colajanni, direttore editoriale di Adelphi,
Matteo Codignola e Livia Manera Sambuy, giornalista e scrittrice
che per anni ha seguito da vicino Roth e il suo lavoro.
Portnoy ha una storia che precede la sua forma attuale, il
suo materiale è stato varie altre cose finché nel 1969, dopo
lunghi ripensamenti, il monologo ha finito per diventare il
quarto libro di Philip Roth, uscito negli Usa con il titolo
Portnoy's Complain. È un capolavoro di irriverenza e comicità,
un monologo psicanalitico travolgente che ha rivoluzionato
l'idea stessa di cosa si possa scrivere - e leggere - in un
romanzo. Tra psicanalisi e stand-up comedy, identità e
desiderio, Roth ha scritto una delle opere più scandalose e
irresistibili della letteratura del Novecento.
L'incontro al Salone di Torino è un'occasione unica per
riscoprirne la forza sovversiva con quattro voci d'eccezione.
Adelphi si è aggiudicata postumo il catalogo delle opere di
Philip Roth nel 2024.
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