Sala gremita all'Istituto Italiano
di Cultura a Londra per un evento dedicato alla scrittrice
Donatella Di Pietrantonio, in occasione dell'uscita di 'The
Brittle Age' (Europa Editions), versione inglese del romanzo
'L'età fragile', vincitore del Premio Strega 2024: versione
tradotta da Ann Goldsmith, ossia da colei che ha contribuito
allo straordinario successo di pubblico e di critica dei romanzi
firmati Elena Ferrante nel mondo anglosassone. In conversazione
con lo scrittore e giornalista Ian Thomson (autore fra l'altro
di una nota biografia di Primo Levi e d'interviste a scrittori
italiani come Leonardo Sciascia), Di Pietrantonio si è
soffermata a lungo sul linguaggio dei suoi libri. "In
quest'ultimo ho cercato per quanto possibile di evitare il
dialetto - ha spiegato - anche perché nella mia regione,
l'Abruzzo, il dialetto muta ogni 5 chilometri. Quale scegliere?
Inoltre - ha continuato - si tratta di dialetti semplici,
poveri, non letterari, che non hanno forma scritta. Non avrei
potuto usarli in modo filologico. D'altro canto non potevo, per
quei personaggi, ricorrere all'italiano. Ho dunque usato la
lingua che usa mio padre quando va alle poste o in farmacia: non
il dialetto duro e roccioso che userebbe con il vicino di casa,
ma un tentativo di avvicinarsi e farsi capire
dall'interlocutore". Anche il suo "day job" di dentista
pediatrica, ha raccontato la scrittrice, non rappresenta
d'altronde un rinnegamento delle origini familiari contadine:
"Ho semplicemente sostituito la zappa con il trapano", ha
scherzato. E il lavoro di odontoiatra in qualche modo si rivela
a sua volta nelle scelte del linguaggio e della sintassi da
usare nei libri: "Cerco di usare una scrittura scarna, come
quella dei libri di anatomia. Non una virgola di più, non un
aggettivo che non sia necessario, pratico la sottrazione nella
mia scrittura, tolgo invece di aggiungere". Impegnatissima con
interventi e presentazioni in Italia e all'estero, l'autrice,
che con 'L'età fragile' è al quinto libro, non sta al momento
lavorando a un nuovo romanzo, mentre prepara una lezione su
Lalla Romano per il Salone del Libro di Torino. "Ma sto
incubando", ha strizzato l'occhio alla platea.
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