ALFIO CARUSO, "INCURSORI DEL RE.
LA VERA STORIA DELLA X MAS", NERI POZZA, 240 PP., 20 EURO.
Junio Valerio Borghese, noto alle cronache per il fallito
golpe del 1970, dopo l'8 settembre 1943 schierò quello che
restava della la X Mas con la Repubblica sociale italiana,
"finendo con l'infangare il nome di uno dei migliori reparti
dell'Esercito italiano". Tra attenuanti e condoni, all'alba
dell'era repubblicane, nel '49, Borghese fu condannato a soli
tre anni per collaborazionismo e per le feroci rappresaglie
contro i partigiani. La X Mas finì per assumere il volto del
principe golpista, suo ultimo comandante, anche dopo la morte di
Borghese, avvenuta nella Spagna di Francisco Franco nel '74,
dove si era rifugiato tre anni prima per sfuggire all'arresto.
Eppure, la storia della squadriglia la cui fase embrionale
risale al 1906, e tutt'altra cosa. Alfio Caruso, nel suo
"Incursori del re. La vera storia della X Mas", la racconta sin
dall'inizio. Mas, acronimo di Motoscafo armato silurante, prende
forma nel 1918, quando l'ingegner Raffaele Rossetti, a cavallo
della propria creatura, un siluro di 8 metri, lo trascinò a
nuoto dentro al porto austriaco di Pola per affondare la Viribus
Unitis, attaccando quella che allora fu battezzata la
"mignatta", alla fiancata della nave nemica.
Nel dicembre del '41 la mignatta assume un altro nome
zoologico, "maiale", e nel porto di Alessandria compie un'altra
incursione, stavolta contro due navi britanniche, la Queen
Elizabeth e la Valiant. I sei protagonisti dell'operazione -
l'equipaggio di tre siluri - vengono catturati, ma restano vivi.
Nessuno di loro aderirà alla Rsi. L'imbarazzo degli inglesi è
palese. Winston Churchill, nell'annunciare il disastro alla
Camera dei comuni, dice che "sei italiani equipaggiati con
materiale di costo irrisorio hanno fatto vacillare l'equilibrio
militare nel Mediterraneo a vantaggio dell'Asse".
Gli uomini della X Mas collezionarono 31 medaglie d'oro per
aver affondato 200 mila tonnellate di naviglio nemico.
L'ammiraglio Luigi Durand de La Penne, tra i protagonisti dei
fatti di Alessandria, si vide appuntare al petto una medaglia da
Charles Morgan, comandante inglese della Valiant. Il racconto di
Caruso non è un ritocco alle vicende della X Mas, piuttosto una
riscrittura che stravolge la storia finora divulgata.
Il "maiale" (il nome si deve a Teseo Tesei) è un piccolissimo
sottomarino spinto con un motore elettrico, con un equipaggio di
due uomini protetti da uno schermo di vetro plastificato - uno a
prua e l'altro a poppa -, che lo cavalcano attaccati a bombole
d'ossigeno. Negli abissi, l'unica luce di cui dispongono i
piloti è quella fosforescente delle strumentazioni. Praticamente
navigano al buio per non correre il rischio di essere
individuati. Il campo d'esercitazioni degli uomini-siluro è
un'ansa a Bocca di Serchio, tra Viareggio e Marina di Pisa,
nella tenuta dei duchi Salviati che mettono a disposizione della
Regia Marina una loro casina, a partire dal 1935 e fino al '43.
Un luogo segretissimo, che nessun nemico riuscirà a scoprire.
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