Per la prima volta, dal 6 al 13
ottobre, viene rappresentata a Torino, sul palcoscenico del
Teatro Regio, 'Un mari à la porte', operetta di Jacques
Offenbach, con un nuovo allestimento.
Composta a Parigi nel 1859 su libretto di Alfred Delacour e
Léon Morand, e andata in scena al Théâtre des Bouffes Parisiens,
l'opera si presenta come una sorta di ideale contraltare della
'Juive', nata 24 anni prima e scelta dal Teatro per inaugurare
la stagione due settimane fa.
"L'accostamento tra il grand-opéra e l'operetta - spiega lo
stesso teatro - vuole dare l'opportunità al pubblico di
immergersi nell'atmosfera di fervore culturale parigino di metà
'800, dopo aver già proposto nella passata stagione 'La Fille du
régiment di Donizetti". Sul podio il giovanissimo e già ben
'collaudato' al Regio, Riccardo Bisatti.
"Un'opera sorbetto - afferma Bisatti -, dopo la splendida
Juive, ha fatto bene il Teatro Regio a programmarla". Per la
regista Anna Maria Bruzzese, il lavoro di Offenbach "attraverso
la lente della commedia e la leggerezza del valzer, porta a una
riflessione approfondita sulle relazioni e sulla condizione
femminile dell'epoca, la seconda metà dell'Ottocento".
La trama gira intorno a quattro personaggi e racconta di una
serie di accadimenti fortuiti e scherzosi che hanno sullo sfondo
la gelosia di tutti. Con un happy end, a suon di valzer, polke e
mazurche. "Un'opera che fa sorridere e anche pensare, leggera,
ironica e con una musica che incanta sempre il pubblico",
sottolinea Bisatti. "Un mari à la porte" è eseguita in lingua
originale francese, con sopratitoli in italiano.
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