AAA sovrintendente cercasi: entro fine gennaio i consiglieri di amministrazione della Scala faranno delle verifiche per arrivare a una rosa di candidati "in Italia e all'estero" fra cui scegliere chi guiderà il teatro dal febbraio 2025, quando scadrà il mandato di Dominique Meyer, con l'obiettivo di prendere una decisione entro la primavera. Niente cacciatori di teste, come avvenne invece cinque anni fa, quando bisognava trovare il sostituto di Alexander Pereira, ma l'intenzione di arrivare ad un accordo fra tutte le componenti del consiglio, ovvero il governo, gli enti locali (Regione e Comune) e privati.
Componenti che "pesano allo stesso modo" ha avvertito il sindaco Giuseppe Sala, che del teatro è presidente.
Nella rosa ci sarà anche il nome di Meyer, che oggi ha confermato il bilancio in utile anche per il 2024 nonostante l'accordo sul nuovo contratto di lavoro che prevede un adeguamento degli stipendi al costo della vita e ha presentato il programma dei prossimi tre anni, che include la conclusione della tetralogia di Wagner diretta da Christian Thielemann, la nuova opera di Francesco Filidei basata sul Nome della rosa di Umberto Eco, in coproduzione con l'Opéra di Parigi, il ritorno di Norma diretta da Fabio Luisi, una Carmen con la regia di Damiano Michieletto, Pélleas et Melisande con la conduzione di Daniele Gatti e una nuova Traviata con la regia di Mario Martone e sul podio Michele Mariotti e una apertura di stagione con Falstaff. Però nonostante i risultati che tutti gli riconoscono, il manager francese ha davanti almeno due ostacoli, il fatto che nel 2025 compirà 70 anni e che il governo non abbia mai nascosto di volere un cambiamento. E forse anche per questo il sindaco ha usato una similitudine: Meyer è nella rosa "come Pereira c'era cinque anni fa".
Di certo è esclusa una proroga di un anno nel suo ruolo. Su due cose i consiglieri si sono trovati d'accordo: che il ruolo di sovrintendente e direttore artistico d'ora in poi saranno divisi ("non un vincolo ma una indicazione forte") e che appunto si farà una ricognizione fino a fine gennaio per evitare "che ci sia una partita fra uno o due" o che il tutto si riduca a "Meyer sì, Meyer no". A quel punto si discuterà anche con il governo.
"E' vero che il governo dà indicazioni di un cambiamento ma bisogna tener conto dell'opinione di tutti - ha osservato il sindaco -. Se ognuno resta su posizioni rigide si è in una situazione di stallo ma il ministro Sangiuliano è persona con cui si ragiona. Quindi prendo atto della sua indicazione, che è il cambiamento ma sono certo che con il ministro si possa parlare".
Di certo, come hanno detto alcuni consiglieri ricordando il giudizio di tutti sempre positiva nei confronti di Meyer "bisogna trovare una alternativa solida". Uno dei nomi sul piatto, ora che Carlo Fuortes sembra diretto al Maggio Fiorentino, è quello del sovrintendente della Fenice Fortunato Ortombina, e nei corridoi del teatro c'è chi ipotizza Salvo Nastasi, attuale presidente Siae. "Idealmente" la decisione definitiva arriverà in primavera.
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