Ha all'attivo oltre cento dischi per
i quali è stato nominato per 21 Grammy Award vincendone due, una
carriera lunga cinquant'anni, si è esibito con le maggiori
orchestre al mondo e con i più grandi direttori e nel 1983 ha
ricevuto da Ronald Reagan la "National Medal of Arts": è la
leggenda vivente della viola Pinchas Zukerman (Tel Aviv 1948)
che debutta a Santa Cecilia l' 8 febbraio alle 19.30 (repliche
il 9 alle 20.30 e il 10 alle 18). Sul podio dell'Orchestra
ceciliana Jakub Hrůša, Direttore ospite principale
dell'Accademia, che torna con un programma interamente dedicato
all' Italia, l' Ouverture del Carnevale romano e Aroldo in
Italia di Hector Berlioz e Gli affreschi di Piero della
Francesca del compositore ceco Bohuslav Martinu. "Aroldo in
Italia è fantastico, singolare e straordinario, e adoro Il
carnevale romano - ha detto il direttore d'orchestra -. È
divertente eseguirlo ed è stato composto magistralmente. Berlioz
era una di quelle persone veramente geniali della storia della
musica e dell'arte. Folle, ma insostituibile. Per me è una
figura centrale tra i compositori francesi". In Harold en
Italie, sinfonia in quattro parti, la viola solista rappresenta
"una specie di sognatore malinconico alla maniera del Childe
Harold di Lord Byron". Pinchas Zukerman ha lavorato con le
maggiori orchestre e le bacchette più celebri, si dedica anche
alla direzione d'orchestra ed è un affermato docente del suo
strumento. Le musiche dell'ouverture del Carnevale romano,
invece, sono composte da temi tratti dall'opera Benvenuto
Cellini. Tra i due brani di Berlioz, Hrůša dirigerà una prima
esecuzione ceciliana, il poema sinfonico in tre movimenti Gli
affreschi di Piero della Francesca, composto nel 1955 da Martinů
(1890-1959) sull'onda delle suggestioni evocate in lui dalla
visione del ciclo di affreschi "Storie della vera Croce" dipinti
da Piero della Francesca tra il 1452 e il 1466 e conservati
nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad
Arezzo.
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