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Prima assoluta a Ferrara per Serenata d'amore di Vivaldi

Prima assoluta a Ferrara per Serenata d'amore di Vivaldi

Il 30 marzo al Teatro Abbado diretta da Federico Maria Sardelli

FERRARA, 28 marzo 2025, 12:32

Redazione ANSA

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La stagione lirica del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara prosegue il 30 marzo alle 16 con Serenata d'amore di Antonio Vivaldi affidata all'Orchestra Modo Antiquo diretta da Federico Maria Sardelli, uno dei massimi esperti delle partiture del compositore veneziano. In scena Valeria La Grotta, Giuseppina Bridelli e Valentino Buzza canteranno in questa nuova produzione della Fondazione ferrarese presentata in prima rappresentazione assoluta in collaborazione con la Wigmore Hall di Londra.
    Frutto della piena maturità artistica di Antonio Vivaldi, la Serenata RV 690 è una pagina ancora poco nota al grande pubblico e al contempo ricca di enigmi per gli studiosi. L'unica fonte superstite è il manoscritto autografo della partitura, conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. La serenata racconta la storia di un amore non corrisposto: consigliata dalla propria confidente, Nice, la ninfa Eurilla cerca invano di conquistare l'affascinante Alcindo. Questi le offre dapprima la sua venerazione e poi accondiscende a fingersi innamorato, senza però rinunciare alla propria libertà. Irritata dal comportamento elusivo di Alcindo, Eurilla rende esplicite le sue vere intenzioni e ammette di aver a sua volta simulato un sentimento amoroso solo per punirne l'alterigia. Nel coro conclusivo ella esorta perciò le ninfe e gli altri pastori a tendergli un agguato per fare scempio del suo corpo.
    "Le serenate barocche - ricorda Sardelli - sono vere e proprie opere in miniatura, concepite per essere eseguite all'aperto, al chiaro di luna, in giardini ameni o in luoghi aristocratici e principeschi, in occasione di eventi importanti.
    Vivaldi compose questa serenata probabilmente alla fine degli anni dieci del Settecento, arricchendola di una straordinaria sequenza di arie, una più bella dell'altra. La raffinatezza dell'orchestrazione dona all'opera un'energia e una vivacità espressiva che rispecchiano appieno lo stile teatrale vivaldiano".
   

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