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Ovazioni per Gardiner e Zhu fra Beethoven e Schumann a Genova

Ovazioni per Gardiner e Zhu fra Beethoven e Schumann a Genova

Concerto al Teatro Carlo Felice

GENOVA, 13 marzo 2025, 10:06

Redazione ANSA

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Gran pubblico ieri sera al Teatro Carlo Felice di Genova per il concerto della stagione sinfonica che ha avuto per protagonisti sir John Eliot Gardiner, per la prima volta sul podio dell'orchestra genovese, e Simon Zhu ultimo vincitore, nel 2023, del "Premio Paganini".
    Gardiner ha aperto e chiuso il concerto con Beethoven, rispettivamente l'Ouverture dal "Coriolano" e la Sinfonia n.8. E ha chiesto all'Orchestra di suonare in piedi, ottenendo nel complesso, un suono più brillante e pieno. Vibrante la lettura del "Coriolano", pagina che appartiene al Beethoven più eroico o drammatico. Poi l'Ottava, avviata con un certa vivacità: Gardiner pur con qualche squilibrio fra fiati e archi, ha oscillato abilmente fra la leggerezza di alcune parti che richiamano alle prime Sinfonie beethoveniane (ancora influenzate da Haydn e da Mozart) e l'incisività di altre sezioni che rimandano al Beethoven più maturo, approdato con questa partitura alla fine di un lungo e geniale itinerario nel sinfonismo solo strumentale. Fra le due partiture beethoveniane, l'Orchestra si è seduta per il Concerto in re minore per violino e orchestra di Schumann.
    Il compositore lo scrisse nel 1853 ma la prima esecuzione risale a un'ottantina d'anni dopo. Molti anni prima Schumann aveva ascoltato Paganini ricevendone una forte impressione, tanto da avvicinarsi ai Capricci del compositore genovese e ricavarne una versione con accompagnamento pianistico. Nel Concerto sembra riaffiorare quell'ammirazione non solo nella conduzione della parte solistica, ma anche nel rapporto fra solista e orchestra. Simon Zhu è concertista solido, con una tecnica ineccepibile. Ha affrontato il Concerto con buoni propositi interpretativi, non sempre si è "trovato" con il direttore, optando per sonorità spesso molto contenute e finendo talvolta per rimanere coperto dal suono orchestrale. Le qualità di Zhu sono pienamente emerse nei due bis concessi (il Capriccio n.24 di Paganini e l'Andante dalla Sonata n.2 di Bach) accolti da un'autentica ovazione. Ovazione del resto rivolta anche a Gardiner che ha concesso pure un bis orchestrale riproponendo una sezione dell'Ottava.
   

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