"Volevo creare uno spettacolo che ci
riportasse ai nostri sogni d'infanzia. Uno spettacolo che
aiutasse le persone che sarebbero venute a teatro a liberare
dall'ossessione dell'età adulta i bambini e le bambine che erano
una volta...". Slava Polunin spiega così come nacque Slava's
Snowshow, lo spettacolo per tutte le età che torna a Roma dopo
dieci anni di assenza, dal 26 al 30 marzo al Teatro Olimpico,
per la stagione dell'Accademia Filarmonica Romana. Emozioni,
risate, poesia dolcezza tra il freddo vento delle steppe russe
che scatenano magiche tempeste di neve... questi gli ingredienti
della messa in scena che trasporta gli adulti in un mondo di
stupore e meraviglia tipico dell'infanzia. L'ideatore, il russo
Slava Polunin - pluripremiato con l'Olivier e il Time Out Award
a Londra, il Drama Desk a New York, lo Stanislavskij a Mosca e
il Festival Critics Award a Edimburgo - è considerato il miglior
clown del mondo e ama "un teatro ricco di speranze e sogni, di
desideri e di nostalgie, malinconie e disillusioni, che sfugge a
qualsiasi definizione, all'interpretazione unica delle sue
azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua
libertà".
Con lui in scena si muoveranno altri dieci clown. Slava si è
ispirato a grandi maestri come il triste clown di Leonid
Engibarov, o il raffinato Marcel Marceau, la delicata comicità
di Charlie Chaplin, il principe della risata Totò. Snowshow è un
mix che propone al pubblico una esperienza tra cerimonia e
rituale magico. Polunin ricorda che la ricerca di una nuova
scarica di ispirazione al teatro che voleva fare è cominciata
rallentando il ritmo.
"Mi sono affezionato a gesti incompiuti, interrotti,
congelati, come tagliati da un pensiero improvviso. Anche il
trucco del mio personaggio si è evoluto gradualmente. Il costume
è diventato enorme e squallido. Il mio dolce e commovente
Asissai è cresciuto con me, è diventato pensieroso ed esitante".
Dal 1993 spettatori di vari paesi lo hanno visto a più riprese.
"Questo spettacolo è il mio è il mio amato figlio - conclude
Slava -. Può rendervi gioiosi e tristi, farvi ridere e farvi
piangere. In molti modi mi ha permesso di conoscere me stesso; è
diventato un punto di riferimento importante nella mia vita".
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