"Gesù, in fondo, era un ragazzo come
me di 33 anni". Sorride a pensarci Luca Gaudiano, il volto
scavato sotto la barba, mentre alle sue spalle si martella per
costruire le grandi gradinate di Gerusalemme, dove tra qualche
ora salirà a cantare delle ultime ore della vita dell'uomo che
duemila anni fa cambiò la storia del mondo cristiano. Dopo Ted
Neeley e dopo Lorenzo Licitra, è lui - 33 anni compiuti proprio
a dicembre, vincitore delle Nuove proposte del Sanremo 2021 e
poi di Tale e quale nel 2023 - a raccogliere il testimone di
Jesus Christ Superstar, musical cult scritto da Andrew Lloyd
Webber e Tim Rice, che nell'anno del Giubileo e alla vigilia di
Pasqua torna in scena nella versione (ormai più che trentennale
e applaudita in Italia e in Europa da tre milioni di spettatori)
di Massimo Romeo Piparo, al Sistina di Roma dal 17 al 27 aprile.
In scena, i giorni della Passione di Cristo, tra atmosfere
hippies e chitarre elettriche, con l'orchestra diretta dal
Maestre Emanuele Friello e hit intramontabili come Heaven in
their mind, Superstar, Getsemani o la struggente I don't know
how to love him.
"Jesus Christ Superstar è l'opera che penso si avvicini di più a
una realtà verosimile - dice Gaudiano all'ANSA - Racconta questo
ragazzo di duemila anni fa dal punto di vista terreno, umano,
con i suoi problemi, le paure, le frustrazioni. E con la
difficoltà di comunicare con il potere, la stessa che i giovani
vivono ancora. Si, perché oggi il potere è molto simile al
potere di quei tempi, purtroppo. Ci sono molte figure, una in
particolare, che secondo me si sta muovendo come Erode. Chi?
Trump", non esita a dire. "Un titolo che non poteva mancare
quest'anno alla vigilia di Pasqua - aggiunge Piparo - Sarà uno
spettacolo internazionale che offriremo in lingua inglese anche
per i tanti turisti e pellegrini". Nel cast anche Beatrice
Baldaccini nei panni di Maria Maddalena, Feisal Bonciani-Giuda e
Luca Buttiglieri-Erode.
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