Andrà in scena il prossimo 29
aprile, in prima nazionale e con ingresso gratuito al Teatro
Marrucino di Chieti, "E io ero Sandokan" - testo di Mauro
Morelli e regia di Milo Vallone - opera dedicata alla figura
dell'avvocato Pasquale Galliano Magno, difensore di Velia Titta,
vedova del deputato Giacomo Matteotti nel processo contro gli
assassini del leader socialista che fu celebrato a Chieti nel
1926. Lo spettacolo, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio
comunale di Chieti, è stato allestito nel centenario del delitto
Matteotti (10 giugno 1924), nel 50/o della morte dell'avvocato
Magno (9 settembre 1974) e viene promosso nei giorni di
celebrazione del 25 aprile.
"Un'occasione per incontrare la storia e restituire dignità e
memoria a una figura centrale della nostra storia giudiziaria e
civile - hanno detto in conferenza stampa il sindaco di Chieti,
Diego Ferrara, e il presidente del Consiglio comunale, Luigi
Febo - La memoria di Galliano Magno, come quella di Giacomo
Matteotti, richiama l'urgenza della difesa dei valori
democratici, sempre e comunque, soprattutto in un tempo in cui
il bisogno di memoria condivisa e di pacificazione è più vivo
che mai, oltre che necessario. Raccontando queste figure
combattiamo i tentativi di revisionismo di cose accadute che
hanno cambiato e segnato profondamente la nostra storia di
italiani".
Lo spettacolo restituisce un ritratto intenso e autentico
della vita e del pensiero di Galliano Magno. "Una narrazione
teatrale - ha sottolineato il regista Vallone - arricchita dalla
partecipazione di tredici attori straordinari e da una
scenografia video interattiva che intreccia rigore documentale e
dimensione umana: poter raccontare questa storia dove è accaduta
è un'emozione che ci onora. Ringraziamo l'amministrazione e la
Presidenza del Consiglio comunale per aver voluto lo spettacolo
che racconta la vita di questo speciale uomo, nativo di Orsogna
di cui fu il sindaco più giovane prima del fascismo, che divenne
un riferimento durante e dopo il ventennio per i suoi valori
pacifici e per il legame stretto con Matteotti".
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