Nuove città, nuovi popoli, nuovi re:
la seconda, ancora più epica stagione di romulus, prodotta da
Sky Studios, Cattleya e Groenlandia, al via domani in esclusiva
su Sky e in streaming su NOW. Presentata in anteprima alla
diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Romulus
II - La guerra Per Roma, secondo capitolo della serie Sky
Original firmata da Matteo Rovere, andrà ogni venerdì su Sky
Atlantic e sarà disponibile on demand.
La nascita di Roma come non è mai stata raccontata in otto
nuovi episodi - girati come i precedenti interamente in
protolatino - arriveranno al cuore del mito fondativo di Roma,
con i protagonisti della prima stagione, Andrea Arcangeli
(Yemos), Marianna Fontana (Ilia) e Francesco Di Napoli (Wiros),
cui nei nuovi episodi si aggiungono Valentina Bellè (Volevo fare
la rockstar, L'uomo del labirinto, Catch-22) nei panni di
Ersilia, a capo delle sacerdotesse Sabine; Emanuele Maria Di
Stefano (La scuola cattolica, Siccità) che interpreta il re dei
Sabini Tito Tazio, figlio del Dio Sancos, il più potente nemico
di Roma; Max Malatesta (Favolacce, Il primo Re) è Sabos,
consigliere e braccio destro del re dei Sabini; Ludovica Nasti
(L'amica geniale) veste i panni di Vibia, la più giovane fra le
sacerdotesse Sabine; mentre Giancarlo Commare (Skam Italia,
Maschile singolare, La Belva) è Atys, il giovane re di Satricum.
Tornano anche Vanessa Scalera (Silvia), Sergio Romano (Amulius)
e Demetra Avincola (Deftri). Nei primi due dei nuovi episodi,
girati rispettivamente da Matteo Rovere e Enrico Maria Artale,
Yemos e Wiros, figli della Lupa e fratelli per scelta e per
destino, fondano Roma insieme a Ilia, Deftri, all'intero popolo
dei Ruminales e a un gran numero di latini in cerca di un nuovo
inizio e di una nuova patria. I due sono proclamati re della
città che sorge al posto della vecchia Velia. Roma è una città
fondata non sul sangue e sulla vendetta, ma sulla giustizia e
sulla pace, una promessa di fratellanza e riscatto sociale per
tutti. In tutti i territori si parla solo delle loro gesta,
tanto che la voce giunge fino al crudele re di Cures, Tito
Tazio, che invita i due fratelli nella terra dei Sabini.
L'invito si dimostra un agguato che porta al rapimento delle
sacerdotesse sabine.
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