Piazza Affari si conferma debole
(Ftse Mib 0,2%) superato il traguardo di metà seduta, con i
futures Usa in calo a seguito di un aumento delle richieste di
sussidi di disoccupazione, seppure inferiore alle stime. In calo
lo spread a 128 punti. Prevalgono i segni meno sul paniere dei
titoli principali, con Pirelli (-2,54%), dopo il taglio della
raccomandazione degli analisti di Banca Imi a 'hold' e dopo il
calo delle vendite di auto del 18% in gennaio. Segno meno anche
per Moncler (-1,93%), esposta nel paese insieme a Ferragamo
(-1,72%) e Cucinelli (-0,88%). Difficoltà anche per Cnh
(-1,66%), Saipem (-1,51%) ed Eni (-1,25%), nonostante il
greggio in lieve ripresa.
Sugli scudi Tim (+4,1%), su ipotesi di un accordo con Kkr per
essere affiancata nell'acquisto di Open Fiber. Bene anche Stm
(+1,85%), insieme agli altri tecnologici europei, contrastati
invece i bancari, con Ubi (+1,95%) e Banco Bpm (+1,7%) positive
a differenza di Unicredit (-0,2%) e Intesa (-0,16%).
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