Philip Morris aprirà a Bologna il suo "più grande centro ricerca in industrializzazione e sostenibilità nel mondo". È l'annuncio del presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Marco Hannappel, nel corso dell'evento digitale ANSA "La fabbrica del futuro".
"Apriremo a Bologna un centro di servizi di ricerca e sviluppo per la casa-madre che farà convergere su Bologna una serie di competenze e di persone per 250 posti di lavoro complessivi. Alcuni già presenti, altri che si trasferiranno dall'estero e altri posti di lavoro nuovi", afferma Hannappel che lo definisce un "fiore all'occhiello a livello mondiale". Hannappel riconosce che la Regione "Emilia Romagna punta fortemente ad attrarre investitori esteri che si integrano all'interno di un territorio che è già fortissimo per tante filiere importanti e può offrire un capitale umano di buon livello, non solo da un punto di vista tecnico ma anche di cultura universitaria e ingegneristica". Il nuovo investimento a Bologna, segue quello annunciato a novembre a Taranto per "un centro all'avanguardia di servizi digitali per i consumatori, il Philip Morris Disc (digital information and service center), che oggi dà lavoro a oltre 300 persone".
Hannappel riconosce che la Regione "Emilia Romagna punta fortemente ad attrarre investitori esteri che si integrano all'interno di un territorio che è già fortissimo per tante filiere importanti e può offrire un capitale umano di buon livello, non solo da un punto di vista tecnico ma anche di cultura universitaria e ingegneristica". Il nuovo investimento a Bologna, segue quello annunciato nel novembre dello scorso anno per "la creazione di un centro all'avanguardia di servizi digitali per i consumatori Crm con software di altissimo potenziale per il futuro, a Taranto, il Philip Morris Disc digital information service center, che già oggi dà lavoro a oltre 300 persone". Oggi ci muoviamo ulteriormente. Filiera genera filiere, investimenti generano investimenti
2,4 mld di dollari in capitale nuova generazione
"Abbiamo annunciato da poco che nel triennio 2021-2023 investiremo 2,4 miliardi di dollari in spese di capitale, per macchinari e attività di industrializzazione di nuova generazione, tutta su prodotti innovativi. Una parte importante di questa sarà spesa nel nostro Paese". Lo afferma Hannappel. "Noi su prodotti tradizionali ormai spendiamo pochissimo, oltre il 98% delle nostre spese vanno sia prodotti di nuova generazione", aggiunge Hannappel. Il manager spiega che la "decisione globale di una trasformazione del settore del tabacco dal di dentro con prodotti, sempre di tabacco ma, senza combustione prevedeva fortissimi investimenti". È in questo contesto che è nato nel 2016 il polo di Crespellano, che Hannappel descrive con "due siti produttivi, 1600 persone, oltre un miliardo di investimento che si integrava in una filiera che per noi era già integrata dal punto di vista agricolo e in questa maniera diventava una filiera agroindustriale di nuova innovazione, Industria 4.0 con macchinari di grandissima innovazione e performance". La filiera agricola di Philip Morris conta mille aziende con 22.500 posti di lavoro impiegati grazie a un accordo con Coldiretti, sottolinea Hannappel. Mentre la filiera industriale dei due poli supera 7 mila aziende che lavorano costantemente per Pmi.
Di Stefano, tutor per semplificare vita a investitori esteri
"Con il Comitato Attrazione Investimenti Esteri (Caie) e abbiamo introdotto la figura di un tutor per gli investitori esteri che li accompagni nel disbrigo pratiche. E in molti casi la principale criticità che abbiamo riscontrato, per i grandi investitori esteri, riguarda i procedimenti autorizzativi". Lo dichiara il sottosegretario al ministero degli Affari esteri, Manlio Di Stefano, all'evento ANSA "La fabbrica del futuro". "Molti hanno difficoltà a portare a compimento le pratiche che gli vengono richieste per autorizzazioni ambientali o per i beni culturali. Questi iter sono spesso penalizzati, ciò non vuol dire che non siano importanti e anzi lo sono, ma credo che vada, ed è quello a cui stiamo lavorando, semplificata la vita. Se la pratica è risolvibile, credo che debba essere fattibile in tempi rapidi", aggiunge il sottosegretario. La localizzazione di Philip Morris in ER con i suoi stabilimenti di eccellenza, ha sottolineato, "ci fa capire che c’è una grande quota di attrattività insita nella stessa capacità nazionale"
Graziani (Cisl), esempio di come fare sistema
L'investimento di Philip Morris nel polo bolognese di Crespellano "ha qualificato la filiera del tabacco e quella parte di agricoltura che con lei è rapportata ed è certo che questo è il linea con il pnrr che mette mette molti dei propri obbiettivi su ricerca e sviluppo ma anche sullo sviluppo delle competenze che sono necessarie al mondo del lavoro". Lo ha detto il segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani, all'evento digitale ANSA.
Graziani, in passato segretario della Regione Emilia Romagna, ripercorre la nascita di quell'investimento come esempio di come "fare sistema". "C'era in progetto di questo grande investimento nel territorio bolognese e insieme alla Regione, al territorio e alle parti sociali, in ragione della legge dell'attrattività degli investimenti, si fece sistema", osserva Graziani. "Questo - aggiunge - è basato sulla coesione sociale e territoriale, è basato sulla capacità di poter attrarre e qualificare un territorio rispetto a una società multinazionale che metteva in campo uno degli investimenti più importanti nella Regione e nel Paese negli ultimi anni e si inseriva nella qualificazione territoriale anche dal punto di vista delle competenze richieste"
Colla (E-R), creiamo un ecosistema del sapere
"Questa è l'operazione che abbiamo discusso con Philip Morris: vogliamo creare un grande sistema internazionale, un ecosistema del sapere che incrocia tutti i nostri gangli fondamentali di questa Regione e aiuta il Paese". Lo ha affermato l'assessore a sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Colla.
Colla descrive il progetto "un grande centro di ricerca multiculturale, dove arriverà gente da tutto il mondo, un irradiamento incredibile con la nostra università e altri soggetti ". "È un centro di ricerca - aggiunge l'assessore - ma anche un irradiamento tra sistemi produttivi e ricerca, lì è la novità che chiude il centro di un grande investimento, più di un miliardo"
Tinagli , urgente riflettere su regole per competere
"Se noi abbiamo l'ambizione di competere nel mondo e alzare le nostre ambizioni sul fronte ambientale, industriale e dell'innovazione io credo che una riflessione sulle regole più ampie, che a livello europeo ci vogliamo dare, vada fatta e vada fatta con urgenza". Lo ha affermato l'europarlamentare, presidente della commissione Affari Economici, Irene Tinagli (Pd). "In un'ottica di completa trasformazione industriale ed economica che stiamo attraversando, per sostenere gli investimenti in innovazione nel medio-lungo periodo, siamo sicuri le regole vecchie saranno in grado di sostenere investimenti di questo tipo? Io temo di no. E molti economisti ci dicono che non è così", dichiara Tinagli. "Dobbiamo avviare il prima possibile - aggiunge - un dibattito sulle regole se noi, come Europa, vogliamo diventare un luogo davvero di crescita sostenibile, ricerca e innovazione che poi saranno le dimensioni che ci consentiranno di essere competitivi nello scenario internazionale rispetto agli investimenti che stanno facendo negli Stati Uniti o in Cina". "Utilizzare le risorse del pnrr con degli interventi di riforma, in alcuni casi anche molto mirati, legati anche ad esperienze come quelle di cui si è parlato oggi, - ha aggiunto - penso che sia un’opportunità straordinaria, da prendere seriamente e realizzare con tutti gli strumenti che abbiamo”
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