Stm difende i suoi manager e, in
particolare, il Consiglio di Sorveglianza "esprime il suo
rinnovato supporto a Jean-Marc Chery, Lorenzo Grandi e i
manager, soprattutto nella loro capacità di eseguire la
trasformazione in tempi difficili per l'industria dei
semiconduttori".
"Sono false le accuse su transazioni personali compiute dai
due membri del Consiglio di Gestione della società alla vigilia
dell'annuncio dei risultati - precisa in una nota la società -.
Le vendite di azioni fatte durante il periodo di blackout della
società sono fatte dall'amministratore del piano azionario della
società attraverso una procedura automatica, per rispettare le
norme fiscali svizzere per i membri del consiglio di gestione e
erano legali e nel rispetto della politica aziendale". Il
Consiglio di Sorveglianza "ha rivisto i processi e ritiene che
la società abbia solide argomentazioni legali contro le accuse".
St va avanti per la sua strana e il Consiglio di Sorveglianza
ricorda di aver "approvato all'unanimità i dettagli di un
programma aziendale per ridisegnare la struttura manifatturiera
della Società, accelerando la capacità produttiva di ST a 300mm
per il silicio e a 200mm per il carburo di silicio, annunciato
ai mercati l'anno scorso il 31ottobre e quest'anno il 30
gennaio. Questo piano consente un importante miglioramento della
competitività della società".
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