Una strage continua, che va fermata. Perché sul lavoro si continua a morire ogni giorno. Cgil, Cisl e Uil si preparano a celebrare il Primo maggio dedicandolo quest'anno proprio al tema della salute e sicurezza. Un tema sul quale non ci sono divisioni. A differenza di altre questioni.
"Uniti per un lavoro sicuro", è lo slogan scelto per la giornata che vedrà i tre segretari generali in tre luoghi simbolici, con manifestazioni comunque unitarie, a ricordare le tante vittime e a dire "basta". Perché anche la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro comincia con un'altra vita persa: un operaio di 59 anni morto in una cava di marmo a Massa Carrara.
Una lunga scia di sangue. Il bilancio è pesante: sono oltre 2,78 milioni i decessi causati ogni anno nel mondo da incidenti sul lavoro o malattie professionali, rileva l'Ilo (l'Organizzazione internazionale del lavoro), secondo cui ogni anno si verificano anche 374 milioni di infortuni non mortali.
Oltre mille le vittime in Italia: nel 2024 quasi 590mila le denunce di infortunio e tra queste 1.090 di casi mortali, come indica l'Anmil (l'Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), sulla base dei dati provvisori dell'Inail.
Nei primi due mesi di quest'anno sono invece 138 le denunce di infortunio mortale, tra i 101 decessi in occasione di lavoro e i 37 in itinere, ovvero nel percorso tra l'abitazione e il luogo di lavoro.
Quest'anno "abbiamo scelto di mettere al centro la vita delle persone e dire basta alle morti sul lavoro. E lavoro sicuro vuol dire lavoro non precario, lavoro ben pagato", afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che interverrà ai Fori imperiali a Roma, città tra le più colpite dagli incidenti sul lavoro. "Vuol dire superare la logica dell'appalto e del subappalto", rimarca richiamando uno dei quesiti referendari su cui si voterà l'8 e 9 giugno. Un tema quello dei referendum che aleggerà sul palco del primo maggio.
La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, sarà invece a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove il 6 maggio dell'anno scorso cinque operai hanno perso la vita mentre eseguivano lavori sulla rete fognaria: "La strage sul lavoro purtroppo continua, serve una strategia nazionale", in cui un punto fondamentale è la formazione, a scuola e nei luoghi di lavoro, insieme alla prevenzione ed ai controlli. "Quando ogni anno si superano mille morti e 500mila incidenti non si può far finta di niente. Siamo davanti a numeri da guerra civile", insiste il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che giovedì invece sarà a Montemurlo (Prato) per ricordare Luana D'Orazio, morta il 3 maggio 2021 a 22 anni mentre lavorava in una azienda tessile, stritolata da un macchinario. Nel pomeriggio sempre a Montemurlo sarà intitolata una strada alla giovane operaia e mamma, e alla cerimonia sarà presente la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.
Che intanto rilancia l'impegno del governo per la sicurezza: "Continuiamo ad agire per attuare un diritto fondamentale. In questi due anni sono state moltissime le attività che ne hanno ribadito la centralità nella nostra azione di governo", dai nuovi concorsi per gli ispettori all'investimento in innovazione per la prevenzione degli infortuni.
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