"Il fenomeno della violenza di genere
è un fenomeno complesso, di cui vengono percepiti e conosciuti
normalmente solo gli epiloghi più tragici, quelli che fanno
notizia. In realtà è una piaga subdola, che coinvolge e
stravolge interamente la vita delle donne e molto spesso anche
quella di bambine e bambini, vittime di 'violenza assistita', i
minori che assistono a scene di violenza". Lo dicono le
responsabili della commissione Donne e parità dell'Alleanza
delle cooperative italiane in occasione della Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne.
"Occorrono risposte concrete e adeguate, siamo troppo lontani
dai 6.000 centri antiviolenza richiesti dalla convenzione di
Istanbul: i servizi di assistenza, tutela e protezione devono
essere riconosciuti come livelli essenziali di assistenza e la
formazione delle figure professionali coinvolte, comprese le
forze dell'ordine, della magistratura, della sanità, va
qualificata e potenziata. Solo così - si legge nella nota - in
ogni parte del nostro Paese saranno garantiti centri
antiviolenza in numero sufficiente, con standard e
professionalità adeguate, perché finanziati in maniera costante
e continuativa".
"La cooperazione italiana è presente, capillare e
particolarmente attiva anche sui servizi di contrasto alla
violenza di genere. Anche in questo caso - afferma il presidente
Maurizio Gardini insieme ai copresidenti Mauro Lusetti e
Giovanni Schiavone - sentiamo la responsabilità per quella
funzione sociale che ci riconosce la Costituzione all'art.45,
organizzando risposte ai bisogni delle donne vittime attraverso
la gestione di centri antiviolenza e di case rifugio e
impegnandoci in quel delicato percorso dell'inclusione
lavorativa che costituisce la strada verso l'autonomia e la
riconquista della fiducia nel futuro".
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