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>>>ANSA/ Urso presenta 'Made in Italy 2030', freddi i sindacati

>>>ANSA/ Urso presenta 'Made in Italy 2030', freddi i sindacati

'Da tavolo al Mimit non sono arrivate risposte che attendavamo'

ROMA, 05 agosto 2024, 19:49

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Alfonso Abagnale) In arrivo a settembre il piano 'Made in Italy 2030', che dovrebbe definire la politica industriale italiana nei prossimi anni. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, lo annuncia ai sindacati durante il tavolo al Mimit sulle politiche industriali ma le sigle presenti restano fredde.
    "Dopo più di un anno di lavoro è nostra intenzione presentare a settembre 'Made in Italy 2030', documento che traccia la politica industriale che noi vorremmo realizzare in sede nazionale con un respiro di almeno 5 anni", dice il ministro.
    "Sarà una sorta di libro verde: una proposta di analisi prospettiche con una serie di domande, che attiverà una consultazione pubblica che ci permetterà di giungere poi a un documento finale, entro la fine dell'anno, che possa delineare la politica industriale del nostro Paese da qui ai prossimi anni", spiega Urso.
    Per i sindacati non va bene. In tre ore di confronto "non sono arrivate le risposte che attendavamo", affermano il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e il segretario generale Fiom-Cgil Michele De Palma. "Abbiamo sottolineato che siamo di fronte ad un rischio molto concreto per il nostro sistema industriale e manifatturiero. Le due centralità dell'industria su cui bisogna investire con urgenza sono l'acciaio e il settore automotive per scongiurare il rischio di andare verso un processo di dismissione e non di transizione ecologica", spiegano. Landini avverte che "siamo di fronte ad un bivio: o si investe per cambiare o si chiude".
    Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha sottolineato che Urso ha illustrato "un'ipotesi di lavoro per costruire un libro verde sulle politiche industriali di questo Paese nei prossimi cinque anni" quando la presidente della Commissione europea von der Leyen "ha parlato di un piano industriale per la decarbonizzazione da fare in Europa nei prossimi 100 giorni: non cinque anni, ma 100 giorni". Per cui "abbiamo chiesto al ministro di intervenire presso il Presidente del consiglio per chiedere un tavolo che sia in grado di chiarire al Paese quali sono le scelte strategiche di politiche industriali e quali saranno i finanziamenti", ha detto il leader della Uil. Secondo il segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani, c'è la "necessità di scegliere quali sono le colonne portanti manifatturiere per il prossimo futuro: la siderurgia, l'automotive, gli elettrodomestici sono sicuramente una parte centrale", ma serve "riattivare la farmaceutica, la chimica e la produzione energetica, perché la questione energetica è una condizione vincolante per la competitività della nostra industria".
    Dal canto suo Urso ha rivendicato che "l'industria e il lavoro sono al centro della nostra attenzione" e questo è "confermato" dai dati, con "oltre 800mila occupati in più dall'inizio della legislatura e oltre 66mila in più nell'industria manifatturiera, quasi tutti a tempo indeterminato", ha detto il ministro, sottolineando anche che "in questi 20 mesi non è stato chiuso un sito industriale, abbiamo salvaguardato i siti industriali, talvolta attraverso un'opera di riconversione, come accaduto con Wartsila di Trieste o con Magneti Marelli in Emilia-Romagna, in altri casi affrontando crisi strutturali che duravano da decenni, come a Termini Imerese e Piombino". Urso ha poi informato che Stellantis "ha presentato una notifica" della cessione di Comau "ai sensi della Golden Power che ha un suo percorso che noi seguiremo con molta attenzione".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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