(dell'inviata Cinzia Conti)
Il primo G7 del turismo ospitato a
Firenze, subito dopo il Forum internazionale dedicato al
settore, parte dall'Italia, dalle eccellenze del Paese, dal Made
in Italy, dai big delle maggiori imprese turistiche italiane.
Del resto, come chiarisce in apertura la ministra Daniela
Santanchè, "siamo orgogliosi di essere italiani perché io credo
che in questo campo abbiamo la nazione migliore nel mondo e un
modello che ha sicuramente funzionato. Per una volta sarebbe
bene che ci copiassero gli altri".
Tifa per l'Italia anche Flavio Briatore: "In Italia siamo
bravissimi in tutto, ma non siamo bravi a vendere il nostro
paese" mentre Alberto Galassi, amministratore delegato del
Gruppo Ferretti, dice con orgoglio: "Non siamo perfetti certo ma
siamo 'condannati' alla bellezza". E Arrigo Cipriani: "Noi
italiani dobbiamo essere, invece, noi stessi, sempre: come ben
sappiamo, siamo un popolo di poeti, scrittori e artisti unici al
mondo, che tutti ammirano".
Alla ministra viene chiesto anche se c'è una guerra
sottotraccia con altri Paesi europei come Francia a Spagna per
intercettare turisti dall'America e da Paesi in via di sviluppo.
"Di guerre non parlerei, - risponde pronta - abbiamo in alcuni
casi modelli un po' diversi ma sono mesi che stiamo lavorando a
un documento che firmeremo venerdì e devo dire che abbiamo
trovato un accordo di visione sulle azioni principali da fare
con i Paesi del G7 sul turismo".
A fare il punto sull'enorme valore del settore è Julia
Simpson, presidente e Ceo del World Travel & Tourism Council:
"Quest'anno il turismo varrà 11mila miliardi di dollari a
livello globale, impiegheremo 348 milioni di persone che è una
cifra superiore alla popolazione degli Stati Uniti, e cresceremo
circa il doppio del Pil. Di questi 11mila miliardi di dollari
3.000 miliardi rappresentano le tasse che tutti gli imprenditori
presenti in questa sala pagano ai governi a livello globale, il
che significa che possiamo costruire scuole, strade, ospedali
grazie al turismo itinerante".
La prima giornata si svolge con una serie di panel in cui si
confrontano i big del settore. Tanti i temi sul tavolo,
dall'intelligenza artificiale alla tassa di soggiorno (Santanchè
la vorrebbe "proporzionale" ed "estesa a più comuni perché
l'Italia è tutta turistica"), dal Made in Italy (di cui Matteo
Zoppas, presidente Agenzia Ice, quantifica il valore in 626
miliardi di euro) alla formazione del personale. "Ogni euro
investito in intelligenza artificiale - dice Santanchè -
nell'ambito turistico dei Paesi G7 genera un ritorno potenziale
di 3 euro. Nel mondo si sono già investiti 130 miliardi di euro
a livello globale, in Italia siamo a un impatto stimato di oltre
6 miliardi di dollari da cui scaturirebbero circa 2 miliardi in
effetti annuali di incremento di produttività e può fare
crescere l'impatto della spesa turistica fino al 10% entro il
2030, nonché una riduzione dei costi operativi nelle imprese
turistiche fino al 20%".
Se si parla di turismo e oltrettutto si sta nel centro
storico di Firenze non si può non parlare di overtourism: "Il
tema - spiega Bernabò Bocca, nelle due vesti di presidente di
Sina Hotels e di Federalberghi - non è quello di diminuire il
numero di turisti che vengono nel nostro paese, è quello di
distribuirlo meglio: la sfida che noi abbiamo davanti è la
destagionalizzazione, cioè spalmare sui 12 mesi dell'anno il
turismo internazionale per non farlo gravare nelle nostre città
solamente in 4-5 mesi, rendendo in questa maniera le nostre
città invivibili". Anche Andrea Bocelli dice la sua: "Io sono
molto felice quando incontro persone che vengono da tutto il
mondo e vivono con rispetto e amore il nostro Paese, non mi fa
paura questo".
Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di
Alpitour World, non nasconde la sua preoccupazione sul fronte
del lavoro. "Siamo constantemente alla ricerca di personale,
dopo il Covid i lavoratori che hanno dovuto trovare altri lavori
non sono tornati nell'hospitality. Del resto senza una
manodopera qualificata che trasmetta professionalità, passione,
simpatia, noi possiamo avere tutte le bellezze del mondo, ma
dopo un po' c'è troppa concorrenza...".
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