"I problemi dell'economia italiana ed
internazionale, alimentati dai venti di guerra, rendono quanto
mai complesso il quadro politico, sociale ed economico non
permettendo all'Europa di rialzarsi appieno dopo questo lungo
periodo di crisi", avverte il presidente Marco Granelli nella
sua relazione all'assemblea annuale. E' presente il Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella.
Tra "oneri e ostacoli" ad "accrescere le preoccupazioni" oggi
sono anche i "danni della guerra sull'economia italiana: 13,4
miliardi di mancato export verso Russia e Ucraina, 78,9 miliardi
di maggiore costo per acquisto di energia dall'estero, 44,3
miliardi di maggiori oneri finanziari per le imprese a causa
dell'aumento dei tassi di interesse".
"C'è ancora molto da fare per creare un ambiente che favorisca
la spinta imprenditoriale: burocrazia, fisco, difficoltà di
accesso al credito, costi dell'energia, condizioni delle
infrastrutture diventano barriere che scoraggiano le migliori
volontà di mettersi in proprio", evidenzia il presidente di
Confartigianato, confermato per un nuovo mandato.
"La tassazione deve essere equa e il rapporto fra fisco e
contribuente improntato ad una leale collaborazione", dice
Granelli: bisogna "azzerare il tax gap rispetto ai competitor
europei e semplificare le procedure".
Sul fronte del lavoro serve "un quadro regolatorio moderno",
va valorizzata la "buona contrattazione collettiva, espressa da
parti sociali realmente rappresentative".
La burocrazia resta un fardello: il 73% degli imprenditori
lamenta la complessità delle procedure amministrative (7 punti
percentuali in più della media Ue), il 78% si sente ostacolato
dai continui cambiamenti legislativi (14 punti in più).
Tra le nuove sfide c'è anche l'immigrazione che "va
governata, non subita. Il lavoro è strumento di inclusione.
Servono programmi di formazione per accrescere le competenze dei
lavoratori stranieri".
Su artigiani e pmi incombe anche "una crisi generazionale. I
giovani stentano ad avviare nuove aziende, ad appassionarsi a
questo modello di impresa, mentre gli anziani cessano la loro
attività", oggi che si profila "una vera e propria glaciazione
demografica. Nell'arco del prossimo decennio la popolazione in
età lavorativa scenderà di 2,2 milioni di unità, -6,4%".
In questo scenario, oggi, "a fronte della rarefazione del
capitale umano assistiamo al grande spreco rappresentato da 1
milione 495mila giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul
mercato del lavoro", un "triste record in Europa", avverte
ancora Granelli "E mentre i giovani non cercano lavoro, le
aziende non trovano i lavoratori", è "uno dei problemi sociali
ed economici più grandi che dobbiamo affrontare".
Dal presidente di Confartigianato anche l'appello a
"rilanciare articolo 45 della Costituzione", sulla tutela e lo
sviluppo dell'artigianato, "affinchè artigianato e piccola
impresa spingano sviluppo economico e sociale e diano
prospettiva di lavoro ai giovani". Come anche a "ripartire dalla
Costituzione per dare futuro ai giovani", perchè "la nostra
generazione non deve passare alla storia come quella che ha
spento le aspirazioni, i sogni, i talenti e le qualità dei
giovani". Bisogna "diffondere ovunque il richiamo alle nuove
generazioni perché abbraccino il fare impresa".
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