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L'inflazione a novembre sale all'1,4%, il carrello della spesa balza al +2,6%

L'inflazione a novembre sale all'1,4%, il carrello della spesa balza al +2,6%

Il carrello della spesa a +2,6%. Il fatturato dell'industria ai minimi dal 2022

ROMA, 30 novembre 2024, 09:14

di Angelica Folonari

ANSACheck
Un supermercato © ANSA/Getty Images via AFP

Un supermercato © ANSA/Getty Images via AFP

Segnali di tensione per la salute dell'economia italiana, mentre ci si avvicina verso la fine dell'anno: a darne conto sono stati, a distanza di poche ore uno dall'altro, i dati diffusi dall'Istat su inflazione, fatturato dell'industria e commercio estero. Numeri che dipingono uno scenario degli ultimi mesi in cui i prezzi tornano a salire, il giro d'affari delle imprese cala ai minimi da oltre due anni ed export e import languono.

Sul fronte dell'inflazione, seppure l'Italia non sia tra i paesi messi peggio in Europa, a novembre si registra comunque un andamento annuale che passa dallo 0,9% all'1,4%. Un dato "ampiamente atteso" e che non riflette tendenze d'intensità tale da minare le prospettive di una variazione dei prezzi, rassicura Confcommercio. Ma dai consumatori arrivano invece giudizi più allarmanti, con i conteggi di quanto il rialzo del caro vita si tradurrà in termini di rincari per le famiglie italiane.

Effettivamente quello che suscita soprattutto l'allerta delle associazioni di difesa degli utenti è il nuovo rialzo del cosiddetto carrello della spesa - ovvero quella parte di paniere che raggruppa i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona - che a novembre è passato dal 2 al 2,6%.

E' generalizzata la preoccupazione che i prezzi al dettaglio aumentino in vista del Natale e il Codacons, ad esempio, calcola che un'inflazione al +1,4% "si traduce in un aggravio medio di spesa per la famiglia tipo da 460 euro annui, che salgono a 627 euro per un nucleo con due figli". L'Istat sottolinea tuttavia che il carovita è salito, "seppure in un quadro di complessiva stabilità dei prezzi sul piano congiunturale". Rispetto a ottobre infatti l'indice è rimasto stabile.

Le dinamiche inflazionistiche, come spiega l'istituto di statistica, si concentrano soprattutto in alcuni settori: si acuiscono le tensioni sui prezzi dei beni alimentari con una netta accelerazione della loro crescita su base annua (i prezzi dei lavorati salgono da +1,7% a +2,4% mentre quelli dei non lavorati passano da +3,4% a +4,1%), e dei beni energetici (i regolamentati passano da un +3,9% a +7,5%), la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata.

In accelerazione tendenziale sono anche i prezzi dei Servizi dei trasporti. A questo punto, l'inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1% per l'indice generale e a +2% per la componente di fondo. L'andamento dei prezzi in Italia ricalca comunque quello che sta accadendo in Europa, e fa pure meglio. Secondo i dati di Eurostat diffusi oggi infatti l'inflazione nell'Eurozona risale al 2,3% a novembre, rispetto al 2% di ottobre.

Notizie poco rosee arrivano poi dal comparto produttivo. A settembre prosegue infatti, per il quinto mese consecutivo, il calo del fatturato dell'industria: l'indice in valore, al netto dei fattori stagionali, cala dello 0,3%, al livello più basso da gennaio 2022, mentre per i volumi scende dello 0,1% sul livello minimo da febbraio 2021. E la diminuzione si verifica anche su base annua, con il fatturato dell'industria, corretto per gli effetti di calendario, in calo sia in valore (-5,7%) sia in volume (-4,7%).

E' andata meglio invece al settore dei servizi dove il fatturato di novembre è cresciuto dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume. Nella rosa dei dati diffusi oggi, domina infine il segno meno anche sul fronte della bilancia commerciale. A ottobre scorso si stima infatti per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue271, una riduzione congiunturale per le esportazioni del 3,5% e un aumento per le importazioni dell'1,1%. La diminuzione su base mensile dell'export riguarda in particolare tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (+8,6%), mentre le riduzioni più ampie si rilevano per energia (-10,7%) e beni strumentali (-7,4%).

Assoutenti: 'Servono misure ad hoc sui prezzi in vista del Natale'

I rialzi dei prezzi dei generi alimentari sono allarmanti per Assoutenti e devono portare il governo a correre ai ripari adottando misure ad hoc per evitare che il Natale degli italiani si trasformi in un salasso. "I rialzi che stanno interessando il comparto alimentare meritano la massima attenzione - spiega il presidente Gabriele Melluso - I prezzi di Beni alimentari e bevande analcoliche risultano in aumento del +3,2% su anno, con punte del +4,1 per i beni alimentari non lavorati. La conseguenza è che le famiglie tagliano i consumi alimentari, calati in volume complessivamente per 1,6 miliardi di euro nel 2024, al netto dell'inflazione".

"La situazione dei prezzi - conclude Melluso - rischia di aggravarsi in occasione delle prossime festività, e per questo rivolgiamo un appello al governo affinché salvi il Natale degli italiani adottando al più presto misure mirate a far scendere i listini specie nel settore alimentare".

L'inflazione nell'Eurozona risale, al 2,3% a novembre

L'inflazione nell'Eurozona risale al 2,3% a novembre 2024, rispetto al 2% di ottobre. E' quanto emerge dalla stima 'flash' di Eurostat sul mese. Inflazione in risalita anche in Italia e all'1,6%, dall'1% di ottobre. Tra i Venti dell'euro, valori più alti in Belgio (5%) e Croazia. Più bassi in Irlanda (0,5%), Lituania e Lussemburgo (1,1%), seguiti da Italia e Slovenia (1,6%). Tra le componenti principali, maggior contributo dai servizi (3,9%, dal 4% di ottobre), seguiti da cibo, alcol e tabacco (2,8%, dal 2,9%), beni industriali non energetici (0,7%, dallo 0,5%) ed energia (-1,9%, dal -4,6%). 

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