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Confindustria Emilia, 'calano i margini per le filiere'

Confindustria Emilia, 'calano i margini per le filiere'

Caiumi: 'Le imprese cambiano e investono sulle risorse umane'

BOLOGNA, 04 febbraio 2025, 15:12

Redazione ANSA

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Nel 2023 le imprese delle filiere di Confindustria Emilia Area centro hanno registrato un fatturato medio di 31,2 milioni, in crescita rispetto al 2021 (26,5 milioni) e quasi stabile rispetto al 2022 (31,8 milioni).
    Ma in quei due anni sono calati i margini: l'Ebitda era al 12,4% del fatturato nel 2021 ed è passato all'11,2% nel 2022, per poi risalire a 11,8% nel 2023, mentre l'utile ante imposte è passato dal 7,2% dei ricavi nel 2021 al 6% nel 2023. È quanto emerge dalla terza edizione degli Osservatori di filiera dell'associazione degli industriali di Bologna, Ferrara e Modena.
    Le circa 3.400 associate di Confindustria Emilia si raggruppano in venti filiere, che insieme esprimono un fatturato di 99 miliardi raggruppando oltre 263mila lavoratori. La filiera più grossa, quella dell'agroalimentare, vale 12,9 miliardi di fatturato e 29.726 addetti. Dimensioni e performance delle associate sono superiori alla media italiana e territoriale, ma i livelli di redditività soffrono. Una flessione dovuta, per il presidente Valter Caiumi, al fatto che "le imprese stanno continuando a investire sulle risorse umane. Le società stanno cambiando, nella mutazione investono sulle persone e questo è un aspetto positivo, però questa cosa non ha l'effetto contrario ancora sia sui fatturati, ma in particolare modo sui margini". A provarlo sono, per Caiumi, la crescita del tasso di occupazione e il calo del tasso di disoccupazione. Ma a pesare sui margini sono anche "i costi dell'energia" e "gli adeguamenti" salariali per l'aumento del costo della vita.
    Il 53% delle società di capitale con fatturato superiore ai 500mila euro esporta, con un'incidenza delle vendite all'estero sul fatturato pari al 34%. Nelle dieci filiere top performance, gli indicatori salgono rispettivamente al 65% e al 40%.
   

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