(v. 'Urso, 'entro marzo in Cdm...' delle 13.41)
"L'incontro di oggi con il ministro
Adolfo Urso e il sottosegretario Massimo Bitonci e il lavoro
svolto insieme confermano il dialogo costruttivo e condiviso sui
principali obiettivi della riforma. La volontà del rigore
espresso dal Mimit non ci preoccupa, anzi. Anche la correzione
sul regime sanzionatorio è una giusta istanza. C'erano sfide di
lotta alla falsa cooperazione, di rinnovare la mutualità, di
indivisibilità del patrimonio". Maurizio Gardini, presidente di
Confcooperative, ha commentato così la riforma del sistema di
vigilanza che sarà presentata nelle prossime settimane in Cdm,
come annunciato dal ministro Urso e dal sottosegretario Bitonci.
"La collaborazione tra il Ministero e Confcooperative -
continua - è stata finalizzata a garantire un ammodernamento
delle normative che risalgono al 2002 in un quadro più
complessivo di manutenzione straordinaria del sistema. Un
riconoscimento che trova riscontro anche nelle recenti
raccomandazioni dell'Unione Europea, che invita i Paesi membri
ad adottare misure favorevoli allo sviluppo dell'economia
sociale, di cui la cooperazione è un pilastro centrale".
"Tra i principali punti di convergenza emersi, il
rafforzamento del corpo dei revisori cooperativi, il rilancio
della governance partecipata e l'introduzione di strumenti per
migliorare la rendicontazione delle attività mutualistiche delle
imprese cooperative. Questi elementi sono visti come
fondamentali per garantire un futuro solido e trasparente alle
imprese cooperative per continuare a svolgere il loro ruolo
sociale riconosciuto dalla Costituzione - conclude Gardini -. Un
contributo significativo alla crescita economica e sociale del
Paese dove la cooperazione conta per l'8% del PIL dando lavoro a
1,3 milioni di occupati, con un fatturato di 160 miliardi di
euro. La metà di questi numeri sono rappresentati dalle oltre
16mila imprese aderenti a Confcooperative".
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