L'indennità di malattia è
riconosciuta anche ai pensionati che attivano un nuovo rapporto
di lavoro dipendente: lo chiarisce l'Inps con una circolare
spiegando che questi soggetti sono tenuti al pagamento dei
contributi per la malattia e quindi hanno diritto, qualora
malati, alla corrispondente prestazione economica.
"Le vigenti disposizioni normative - si legge - consentono ai
titolari di un trattamento pensionistico di iniziare un nuovo
rapporto di lavoro dipendente, sia pure con limitazioni dovute
al regime di incumulabilità, assumendo così lo status di
pensionato lavoratore. Fanno eccezione i titolari di pensione di
inabilità. Per i lavoratori dipendenti già titolari di un
trattamento pensionistico, non sussiste alcuna deroga al
generale obbligo di versamento della contribuzione per malattia
che, pertanto, rimane un onere a carico del datore di lavoro,
ove previsto, in relazione al settore di appartenenza del
medesimo e alla qualifica del lavoratore. Considerato l'attuale
quadro normativo, è possibile riconoscere la tutela
previdenziale della malattia ai lavoratori titolari di un
trattamento pensionistico che avviano un nuovo rapporto di
lavoro dipendente; questo, in base alla nuova copertura
assicurativa e sempreché la specifica tutela previdenziale sia
normativamente prevista. Infatti, sempre tenendo presente la
funzione dell'indennità di malattia di compensare la perdita di
guadagno, è evidente che il riconoscimento ha lo scopo di
tutelare il lavoratore che, trovandosi in malattia - pur
continuando a percepire il trattamento pensionistico - perde la
fonte di reddito aggiuntiva connessa alla nuova attività
lavorativa".
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