Durante il Consiglio Generale di Confindustria Ascoli Piceno, tenutosi a San Benedetto del Tronto, il presidente Simone Ferraioli ha illustrato i risultati ottenuti nel primo trimestre 2025.
Tra
questi, il lancio dell'acceleratore d'impresa CNext Piceno, ora
operativo nell'area Ex-Carbon e temporaneamente ospitato presso
Palazzo Bazzani ad Ascoli Piceno grazie alla Fondazione Carisap.
Sul fronte education, si registrano successi nei percorsi di
formazione ITS e nelle attività di orientamento, inclusi eventi
con scuole e aziende, come il PMI DAY.
I temi chiave del consiglio hanno riguardato le opportunità di
crescita del territorio, come il riconoscimento IGP per le olive
all'Ascolana, la possibilità di quotazioni in borsa per le
imprese locali e gli investimenti nelle infrastrutture
strategiche, in particolare il porto di San Benedetto del
Tronto.
Tuttavia, il nodo principale discusso dai presenti è
stata la situazione critica del Piceno Consind, una problematica
che coinvolge diverse aziende, alcune delle quali impegnate in
procedimenti giudiziari per il riconoscimento dei propri
diritti. Sul punto Ferraioli ha evidenziato l'assenza di
interventi risolutivi nonostante la gravità della crisi
certificata da studi condotti dall'UNIVPM su incarico del Comune
di Ascoli Piceno. Il nuovo regolamento sulla manutenzione
stradale, che ha generato costi elevati per le imprese senza
miglioramenti tangibili, ha portato anche il Comune di
Monteprandone a intervenire nel dibattito. La Regione Marche,
tuttavia, ha risposto che non esistono le condizioni tecniche
per un commissariamento del Consind, una posizione giudicata
incomprensibile dagli imprenditori e dalle amministrazioni
locali. Ferraioli ha sottolineato il rischio di "gravi perdite
nei bilanci comunali", dato che diversi revisori dei conti
pubblici stanno sollecitando le amministrazioni a riservare
fondi per un probabile ripianamento del debito del Consorzio.
Inoltre, "la situazione sta causando il disinteresse degli
investitori, con la conseguente fuga di aziende verso territori
più competitivi, penalizzando l'economia e il mercato del lavoro
locale". Alla luce di queste criticità, Confindustria Ascoli
Piceno ha rinnovato l'appello per un'assunzione di
responsabilità politica da parte della Regione Marche, con un
intervento risolutivo sul Piceno Consind e la possibilità di
commissariamento. Si auspica anche che vengano autorizzati gli
investimenti sul porto di San Benedetto del Tronto, elemento
chiave per il rilancio economico dell'intera provincia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA