La Pasqua si avvicina in un clima di
forte incertezza economica per le famiglie italiane. Secondo le
stime elaborate dal Centro Studi di Confcooperative, la spesa
complessiva degli italiani per le festività pasquali raggiungerà
1,5 miliardi di euro, registrando un incremento di 120 milioni
rispetto al 2024. La maggiore spesa non si traduce però in
aumento dei volumi dal momento che la spesa è spinta
dall'inflazione. Si comprano meno prodotti, spiega
l'associazione, ma a un prezzo più alto.
Il dato più preoccupante - si legge nello studio -
riguarda le intenzioni di acquisto: il 42% delle famiglie
dichiara che limiterà le spese pasquali al minimo
indispensabile. A pesare sulle scelte dei consumatori è
soprattutto la preoccupazione sulla minaccia dei nuovi dazi
commerciali internazionali che sta già causando rincari su
diverse categorie merceologiche.
La situazione geopolitica attuale - sottolinea lo studio - "
"sta generando un clima di profonda incertezza che influenza
direttamente i comportamenti di consumo. Le tensioni sui mercati
internazionali e l'annuncio di possibili dazi stanno già
producendo effetti negativi sulle aspettative economiche delle
famiglie italiane, con ripercussioni dirette sulla loro
propensione alla spesa".
Alla Pasqua di magro per circa 10 milioni di italiani in
povertà che non prevedono un menù speciale, si contrappone,
complici i tanti ponti e la chiusura delle scuole, la partenza
per le vacanze dii oltre 10 milioni di italiani . A questi si
sommano 8 milioni che pranzeranno in ristoranti e agriturismo e
quanti possono sostenere spese extralusso per allestire il menù
pasquale. A casa in due tavole su tre non mancheranno agnello e
capretto. Bene i consumi di pesce che con la quaresima e i
venerdì di magro sono aumentati del 50%. Resta forte la
preferenza per la qualità e la tradizione: il 65% degli
intervistati dichiara di voler privilegiare prodotti di
eccellenza, anche se in quantità ridotte, piuttosto che
orientarsi verso acquisti di massa di qualità inferiore.
Tra le eccellenze enogastronomiche, secondo
Confcooperative, primeggeranno: il tagliere di formaggi e
salumi, oltre a vini, prosecchi e spumanti, ma tutto
rigorosamente italiano. Così come l'assortimento dell'ortofrutta
italiana anche se colpita dalla siccità dell'inverno. Stazionari
i consumi di uova di cioccolato, 26 milioni, e di colombe, 21
milioni ,entrambe calano di 1 milione complice il caro
ingredienti, tra tutti il cacao. Regge poi la tradizione dei
dolci regionali: alla pastiera il primato nel carrello dei
dolci.
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