Il presidente dell'Istituto
brasiliano della previdenza sociale, l'Inss, Alessandro
Stefanutto, si è dimesso dopo essere stato oggetto di
perquisizioni nel suo ufficio ed a casa sua nel corso
dell'operazione 'Nessuno sconto' lanciata nelle scorse ore
dalla Polizia federale insieme alla Ragioneria di Stato
verde-oro, la Cgu. Lo riportano i principali media del paese
sudamericano, precisando che l'operazione indaga sull'esistenza
di irregolarità relative ai contributi sindacali applicati sulle
pensioni, comprese quelle di reversibilità, erogati dall'Inss.
Sopo l'avvio dell'operazione il stato il presidente del
Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, aveva ordinato il
licenziamento di Stefanutto.
Secondo le indagini della Polizia federale, una decina di
sindacati avrebbero addebitato ai pensionati con la compiacenza
dell'Inss un importo di circa un miliardo di euro (6,3 miliardi
di reais), tra 2019 e 2024.
Oltre a Stefanutto, altri 5 dirigenti statali sono stati
allontanati dalle loro funzioni, riporta il sito di Cnn Brasil.
Inoltre, sono stati eseguiti 211 mandati di perquisizione e
sequestro di beni per un valore di oltre circa 156mila euro (più
di un miliardo di reais) e sono stato spiccati vari mandati di
arresto a Brasilia e in altri 13 stati.
Tra gli obiettivi dell'operazione anche il Sindacato
brasiliano dei pensionati Sindnapi, il cui direttore
vicepresidente è José Ferreira da Silva, uno dei fratelli di
Lula più noto in Brasile col suo soprannome 'Frei Chico'.
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